Approvato nuovo rivoluzionario farmaco contro il tumore al polmone, riduzione del rischio di morte del 40%

 Il medicinale Keytruda, caratterizzato dal principio attivo pembrolizumab, entra nella terapia contro il tumore al polmone come farmaco di prima linea accanto alla chemioterapia. Ad annunciare il rivoluzionario evento, l’Agenzia Italiana del Farmaco. Ora si attende che il farmaco venga pubblicato sulla ‘Gazzetta Ufficiale’

Dopo ben 40 anni, la terapia per combattere il tumore al polmone si rinnova puntando sull’immuno-oncologia con Keytruda, nuovo medicinale contenente il pembrolizumab, determinante principio attivo capace di potenziare il sistema immunitario contro il cancro al polmone. Il farmaco, approvato lo scorso 18 maggio dall’Agenzia Italia del Farmaco (Aifa), è ora in attesa di essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Esso verrà utilizzato nella terapia come farmaco di prima linea, affiancandosi alla tradizionale chemioterapia, fino ad ora unico trattamento possibile per contrastare il tumore e vincere la terribile malattia. In particolare, secondo quanto indicato dall’Aifa, il nuovo medicinale verrà impiegato nei casi di ‘carcinoma polmonare metastatico non a piccole cellule in cui i tumori esprimano alti livelli di recettore PD-L1’. Tale recettore è in grado di inibire l’azione del sistema immunitario contro il tumore, bloccando l’azione dei linfociti T che hanno il compito di individuare le cellule tumorali e di distruggerle. Pembrolizumab ha la capacità di bloccare i recettori PD-L1, in modo da riattivare la difesa del sistema immunitario nei confronti del tumore. Dallo studio che dimostrava l’efficacia del principio attivo contro il cancro al polmone, pubblicato sulla rivista The Lancet Oncology, è emerso che il farmaco è in grado di determinare una riduzione del rischio di morte pari al 40% e di progressione della malattia al 50%. Inoltre, dopo un anno di trattamento, i pazienti curati con il nuovo farmaco hanno fatto registrare un tasso di sopravvivenza al tumore del 70%, rispetto al 50% ottenuto con la chemioterapia. In più, per i soggetti trattati con prembrolizumab, la sopravvivenza libera da progressione della malattia si è addirittura triplicata con il 48% rispetto al 15% della chemioterapia.

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