Anoressia, interviene Moretto: “Trattamento sanitario obbligatorio”

Due milioni di ragazze e 75mila ragazzi: questi i numeri terribili dei pazienti affetti da anoressia, un disturbo del comportamento alimentare che flagella soprattutto i giovani in età adolescenziale, spesso con conseguenze terribili.

anoressia“E’ indispensabile e urgente dare alle famiglie delle persone affette da anoressia e bulimia uno strumento efficace per combattere queste gravi patologie che possono portare alla morte”: questo l’allarme lanciato dalla deputata PD Sara Moretto, che presenterà martedì alla Camera una proposta di legge che imponga il trattamento sanitario obbligatorio a tutti i pazienti affetti da anoressia. La proposta consiste nella nutrizione forzata dei pazienti anoressici, che verranno seguiti da un’equipe specializzata in disturbi alimentari e composta da pediatri, nutrizionisti e psichiatri. Secondo la deputata, tale proposta “Ha già trovato la condivisione ed il sostegno del Coordinamento delle famiglie che affrontano questi problemi e della Società Italiana di Psichiatria dell’Alimentazione”.

La nutrizione forzata dei soggetti affetti da anoressia sarà a carico del Servizio Sanitario Nazionale e sarà somministrato in tutte le strutture pubbliche presenti in Italia. “Molte persone affette da disturbi del comportamento alimentare rifiutano periodicamente o stabilmente i trattamenti, anche quando questi sono, di fatto, cure salva-vita – spiega la Moretti – La legge prevede cure obbligatorie solo in caso di alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici. Nella normativa in vigore non vi è nessun riferimento all’obbligo di trattamenti nutrizionali”.

Entro l’entrata in vigore della normativa, ogni Regione ha circa 4 mesi di tempo per individuare che ogni struttura pubblica sia preposta al trattamento e alla salvaguardia dei pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare; dopo aver verificato tale status, verranno assegnati un numero minimo di posti letto per i pazienti. Un provvedimento necessario, secondo la Moretti, per affrontare di petto la piaga dell’anoressia, “Frutto di un forte disagio interiore che ha altre cause, diverse da quelle legate solo all’aspetto fisico”.

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