Alzheimer, ricerca USA: la caffeina negli anziani previene o ritarda l’insorgenza della demenza

Lo studio è stato effettuato in Florida e consiste nel monitoraggio (follow up) di durata dai due ai quattro anni, di 124 soggetti adulti di età compresa tra i 65 e gli 88 anni in condizioni di MCI, “mild cognitive impairment” ossia insufficienza cognitiva moderata.

La MCI è una condizione li lieve calo della memoria a breve termine che può col passare degli anni mantenersi stazionaria o evolvere in vera e propria demenza.

All’inizio del lavoro, sui soggetti coinvolti è stato effettuato un prelievo di sangue volto a determinare la concentrazione plasmatica di caffeina.

Durante il periodo di follow up i ricercatori hanno monitorato le capacità cognitive e mnemoniche dei soggetti ed hanno notato che solo nei pazienti che all’inizio dello studio avevano concentrazioni plasmatiche di caffeina superiori ad un certo valore (1200 ng/ml) lo stato di MCI non era evoluto in demenza.

La ricerca in questione, pubblicata sulla rivista “Journal of Alzheimer’s Disease”, è il primo vero e proprio studio di tipo “case control” effettuato sulle persone, che dimostra una diretta correlazione tra l’assunzione di caffeina ed una riduzione del rischio di malattie neurodegenerative.

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