A Londra, la Sanità entra nell’era dello smartphone: al via la diagnosi fai-da-te

“E’ venuto, anche per la medicina, il momento di entrare nell’era dello smartphone”. Queste le parole utilizzate da Jeremy Hunt, ministro della sanità inglese, per presentare l’ultima frontiera della rivoluzione digitale. Per i britannici, niente più medico: al via la diagnosi fai-da-te. I vantaggi si prospettano numerosi ma, si tratta davvero di un’operazione mirata al miglioramento della sanità o dell’ultima trovata per risparmiare fondi pubblici? La stampa avanza dei dubbi

La città di Londra si prepara ad una vera e propria rivoluzione digitale nel campo della sanità. Questa la premessa sostenuta dal ministro della salute Jeremy Hunt, il 7 settembre 2016, durante la presentazione di un innovativo servizio digitale. A partire da fine anno, i londinesi potranno farsi la diagnosi da soli con il semplice utilizzo di uno smartphone. Basterà chiamare il 111 e digitare sul telefonino i propri sintomi per poter ricevere cure, consigli e terapie istantanee da una voce compiuterizzata. Insomma, una sorta di diagnosi e cura fai-da-te che solleva dall’incombenza di recarsi dal medico in carne ed ossa per qualsiasi disturbo. Egli, interverrà solo nel caso in cui i dati ricevuti dal computer faranno registrare un caso anomalo e grave. L’iniziativa sembra aprire il campo della sanità a molteplici vantaggi quali, ad esempio, la riduzione dei tempi di attesa e il miglioramento delle comunicazioni tra pazienti e dottori. Si tratta di una misura rivoluzionaria che mina ad abbattere il paradosso inglese per cui, nonostante la maggior parte della popolazione abbia accesso ad uno smartphone e al web, solo il 2% degli inglesi lo utilizza per comunicare digitalmente con il proprio medico. Il servizio consentirà inoltre, di prenotare un appuntamento, leggere risultati di analisi o la propria cartella clinica e ricevere la prescrizione dei farmaci. Sul sito internet sarà possibile consultare linee guida per valutare in modo autonomo, le condizioni della propria malattia. Sembrerebbe un progetto davvero ingegnoso e vantaggioso,  la stampa inglese però, non sembra così convinta che il miglioramento del servizio sanitario ne sia la principale motivazione. Secondo molti infatti, si tratterebbe di una trovata per risparmiare fondi pubblici, introducendo tagli al National Health Service (Nhs), il servizio sanitario britannico. Timore leggittimo quello della stampa inglese se si considera la pesante condizione nella quale l’Nhs vive: per il 2020 è previsto un deficit di 30 miliardi di sterline. I primi tentativi di porre un freno al terribile declino dell’Nhs, si sono ripercossi sui medici più giovani impiegati nel pronto soccorso, costretti a orari più duri con una retribuzione più bassa rispetto a quella fin’ora percepita. Gli scioperi sono stati la risposta più immediata da parte della classe dei “junior doctors”, che minaccia di proseguire nella battaglia.

 

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