Wize Mirror: ecco lo specchio magico che svela come stai
“Specchio, specchio delle mie brame…”, inizia così la fatidica frase pronunciata dalla strega cattiva nella favola di Biancaneve. A chi non è mai capitato di chiedere al proprio riflesso il proprio status estetico?
A breve, potremo chiedere al nostro specchio molto di più, grazie a Wize Mirror. Si tratta di uno specchio magico, un ritrovato diagnostico che non si limiterà a riflettere la nostra immagine mentre ci vestiamo o pettiniamo, ma bensì riuscirà a rivelarci il nostro stato di salute in tempo reale.
Una scoperta innovativa, quella realizzata dall’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Pisa, che si è occupato di coordinare il progetto “Semeoticons” e, dunque, la creazione del brevetto Wize Mirror. A capo della ricerca la ricercatrice Sara Colantonio. “È uno specchio a tutti gli effetti – ha spiegato la Colantonio nel corso di un’intervista – con telecamere e sensori di profondità simili a quelli che vengono usati nelle console dei videogame. E il nostro obiettivo è che in futuro ogni persona ne possa avere uno in casa”.
Wize Mirror si presenta come uno specchio qualunque; al suo interno, però, ha uno scanner 3D, fotocamere multispettrali e sensori di gas che esaminano incarnato della pelle, espressioni facciali, eventuali tessuti adiposi. Semplicemente analizzando il volto, Wize Mirror può identificare velocemente marcatori che indicano stress o ansia mentre, grazie ai sensori di gas, lo speciale specchio può rapidamente risalire ad eventuali eccessi di fumo ed alcol perpetrati dal soggetto. Alle camere multispettrali spetta, infine, l’arduo compito di monitorare emoglobina e frequenza cardiaca. Tutti i dati – compresa una scansione che calcola il peso della persona – vengono elaborati dal software all’interno di Wize Mirror, che assegna un punteggio che indica il livello di salute della persona, oltre a fornire pratici consigli su come migliorare il proprio stile di vita.
Una tecnologia evoluta, che sarà testata a partire dal prossimo anno a Lione, Milano ed, ovviamente, Pisa e che, almeno all’inizio, non sarà alla portata di tutte le tasche. “Il primo prototipo non potrà avere un costo accessibile a tutti, per cui pensiamo di riservarlo a farmacie, palestre o centri benessere – conclude la Colantonio – Ma, quando la produzione aumenterà, il sogno è di farlo entrare nelle case di tutti gli italiani attenti alla loro salute”.