Recenti studi avevano portato alla ribalta la vitamina D, considerata fonte inesauribile di benefici per il benessere dell’organismo umano. Eppure, secondo una revisione attuata nei confronti di tali studi, si tratterebbe solo di semplici credenze da sfatare

Una miriade di recenti studi, aveva attribuito alla vitamina D importanti benefici, facendola classificare tra le vitamine più importanti per la salute e ponendo l’accento sulla necessità di integrarla nell’alimentazione, in quanto poco presente nella popolazione. Si considerava un vero e proprio toccasana per le fratture, per la depressione e l’asma, nonché un importante strumento per prevenire l’artrite reumatoide o per trattare la sclerosi multipla. Tra le presunte capacità attribuite alla vitamina D, anche la diminuzione dell’incidenza di cancro e infarto, fino ad un generale miglioramento del sistema immunitario. Solo credenze senza alcun fondamento scientifico! Questa la conclusione alla quale è pervenuta una revisione dei risultati di ben 1. 600 studi sul tema, pubblicata sul Journal of General Internal Medicine e condotta da Michael Allan, direttore del programma di Evidence Based Medicine presso la Facoltà di Medicina dell’università di Alberta, in Canada. L’analisi è mirata a sfatare una decina tra i presunti benefici attribuiti dalla supplementazione di Vitamina D, dei veri e propri miti in quanto non basati su prove scientifiche certe ma “su prove di scarsa qualità per essere considerate di rilevanza clinica”. Una qualche evidenza scientifica positiva, secondo quanto emerso dallo studio, sarebbe stata evidenziata esclusivamente in relazione alla capacità di ridurre il numero di fratture, ma anche in questo caso, si tratterebbe di un dato poco rilevante.