Tumori urologici: l’Italia al primo posto per guarigioni in Europa, l’immuno-oncologia importante arma
L’Italia si posiziona al primo posto per guarigioni da tumori urologici in Europa. Nonostante il numero di casi di tumore al rene, alla vescica e alla prostata sia in aumento, il numero di italiani che riesce a sconfiggere la malattia cresce sempre di più. L’immuno- oncologia importante arma
La ricerca oncologica continua a muovere importanti passi per estirpare e combattere i tumori, terribili e devastanti mali ormai all’ordine del giorno. Lo fa anche e soprattutto in Italia, tanto fa dar conquistare allo stivale il primo posto per guarigioni da tumori urologici in Europa. I dati mostrano che il numero di italiani affetti da cancro alla vescica, al rene o alla prostata, è in aumento di anno in anno. Basti pensare che, mentre il 2012 faceva registrare circa 560mila, oggi se ne contano ben 780mila. Nonostante questo però, cresce anche il numero di persone che riescono ad uscire vittoriose dalla lunga battaglia contro la malattia, distruggendola definitivamente. 8 pazienti su 10, oggi, riescono a sconfiggere la malattia. In Italia, infatti, i dati relativi alla sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di un tumore genito-urinario, risultano essere superiori rispetto alla media europea. In particolare, per il carcinoma della vescica si registra una differenza del 10%, con una sopravvivenza del 78% in Italia e del 68% in Europa; per quanto riguarda il tumore al rene, l’Italia fa registrare un +7% con una percentuale del 67% rispetto al 60% europeo; per il cancro alla prostata i dati si attestano al 88% per l’Italia e all’83% per l’Europa. Risultati davvero importanti per la penisola, che dimostrano quanto alto sia il livello di assistenza garantito dal sistema sanitario nazionale. I tumori urologici, sottolineano gli esperti, stanno diventano delle vere e proprie patologie croniche. L’assistenza al paziente dunque, non può limitarsi semplicemente alla cura dell’organo malato, ma dovrà riguardare ogni aspetto della vita del paziente, attraverso delle terapie che siano mirate non solo all’abbattimento della malattia, ma anche alla salvaguardia e al miglioramento della qualità della vita del soggetto in carico. Negli ultimi anni, un valido aiuto è offerto dall’immuno-oncologia, nuova importante arma che attraverso l’uso di anticorpi monoclonali creati in laboratorio, stimola il sistema immunitario a riconoscere le cellule tumorali. Grazie al suo utilizzo, la sopravvivenza dei pazienti affetti da carcinoma del rene è notevolmente aumentata e la terapia sembra essere ben tollerata. In più, nuovi farmaci contro il tumore alla vescica e alla prostata sono in fase di studio. Nonostante i risultati raggiunti dalla medicina, tanti sono ancora i passi da compiere nell’ambito della prevenzione, ancora sottovalutata.