Terza età: in salute con vaccini, attività fisica e benessere psicologico
Un italiano su cinque ha un’età maggiore dei 65 anni, ciò rappresenta una sfida per il sistema sanitario nazionale e per le autorità che si occupano della salute pubblica
Come vivere al meglio la terza età ? E’ questa la domanda o meglio la sfida a cui le autorità e il sistema sanitario nazionale devono far fronte. L’Istat infatti, di recente, ha delineato un ritratto demografico del Paese ben chiaro: la popolazione italiana è sempre più vecchia, un italiano su cinque ha almeno 65 anni. Questo dato impone dunque una riflessione, ovvero tutti gli attori coinvolti devono lavorare affinché gli individui che fanno parte della terza età, possano vivere al meglio, non fosse altro per il carico di malattie croniche che si associano a questo periodo della vita. Per il sistema sanitario nazionale diventa quindi un investimento vero e proprio. Per tale motivo è necessario che si spinga verso una politica della prevenzione delle malattie attraverso stili di vita salutari e un’attenzione particolare alla sfera psichica e affettiva degli individui ultra 65enni. Un approccio favorevole in tal senso potrebbe essere quello di dedicare attenzione all’attività motoria e fisica seguendo le indicazioni di medici preparati soprattutto quando si ha a che fare con malattie come il diabete e l’arteriosclerosi. Altro aspetto fondamentale è quello di non abbandonare l’attività psichica, ciò significa seguire le evoluzioni del mondo mantenendosi sempre attivi e non ultimo, è necessario che l’individuo svolga attività lavorative adatte al suo stato di salute, nonché mantenga vive le dinamiche relazionali e affettive. Fra le malattie classiche che colpiscono le persone in terza età, vi sono quelle neurodegenerative come la malattia di Alzheimer che colpisce solo in Italia 600 mila persone e dunque necessita di un approccio più efficiente in termini di organizzazione della gestione dell’individuo colpito, che coinvolge parenti e strutture sanitarie. Anche per questa età si può pensare alla prevenzione, ad esempio attraverso i vaccini che ogni anno vengono proposti e raccomandati, come ad esempio quello contro l’influenza che protegge le persone meno in salute o il vaccino contro polmonite pneumococcica o l’herpes zoster, il cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio.