Stanotte torna l’ora solare, ecco come combattere l’insonnia
Con il ritorno all’ora solare, per molte persone ci sarà l’incognita dell’insonnia, per questo si consigliano alcuni accorgimenti fra i quali evitare il caffè, la nicotina ed i cibi ipercalorici
Stanotte arriva l’ora solare e con se, per molti, anche il problema dell’insonnia. L’ora solare rimarrà in vigore sino al 31 marzo del 2019, la sua istituzione fu voluta soprattutto per questioni di risparmio energetico perchè avremo più ore di luce al mattino e di conseguenza farà buio prima.
Con l’ora solare dovremo spostare le lancette di un’ora indietro, ne potrà quindi risentirne il sonno e la sua qualità. Di conseguenza, già domani, ci si riposerà un’ora in più e ciò può influenzare i nostri livelli energetici andando ad aumentare le problematiche dovute all’insonnia.
Ad essere maggiormente coinvolti da questa situazione, i bambini, ma anche gli adulti dovrebbero tener conto di ciò e soprattutto dei segnali che arrivano da corpo e mente.
Ecco allora alcuni consigli degli esperti per affrontare al meglio la giornata di domani, giorno di transizione da un orario all’altro. Per prima cosa, evitare prima di andare a dormire, di assumere sostanze potenzialmente eccitanti come caffè o alcol, le quali potrebbero disturbare l’addormentamento o causare risvegli notturni.
Altra sostanza da evitare la nicotina che, oltre ad essere un eccitante, potrebbe irritare e/o congestionare le vie respiratorie causando disturbi del sonno. Molto importante è che l’ambiente in cui si dorme, sia dedicato esclusivamente al riposo. Per quanto concerne l’alimentazione è preferibile evitare cibi ipercalorici o molto proteici, almeno per stasera. Evitare inoltre tutte quelle attività che necessitano di un elevato impegno mentale.
Ultima accortezza riguarda l’esercizio fisico, perchè si ritiene molto importante evitarlo nelle ore precedenti il sonno. Si raccomanda quindi di praticare sport o eseguire attività fisiche, almeno 3-4 ore prima di andare a dormire. La motivazione sta nel fatto che l’innalzamento ed il ribassamento della temperatura corporea dovuto dallo sforzo fisico incide fortemente sui livelli di melatonina – che è l’ormone coinvolto nella regolazione del sonno – prodotta dal cervello.