IL presidente del C.U.N. Andrea Lenzi: laurea abilitante e scuole di specializzazione per medicina generale

Lenzi_500Andrea Lenzi, Presidente del Consiglio Universitario Nazionale e della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina, propone  di  trasformare la laurea in medicina in “laurea abilitante” per garantire l’accesso diretto all’Esame di Stato.

 

Vi sono tre condizioni fondamentali. La prima è di potere usare come base di lavoro il documento approvato lo scorso anno all’unanimità dalla commissione MIUR che presiedevo e formata dal C.U.N., da Rettori, da rappresentanti delle Scuole e dagli Specializzandi.

Un documento che, per quanto riguarda gli ordinamenti, si muoveva in varie direzioni: revisione di tipologie, classi e aree e durata complessiva, obiettivi formativi, piano didattico, tronco comune, attività professionalizzanti, ma anche rapporti con il SSN, indicatori per la valutazione della attivazione e delle performance delle scuole, scuole per i non laureati in medicina, esame finale nazionale ecc.

La seconda necessità è la trasformazione della laurea in Medicina in “Laurea abilitante”, che consenta, cioè, di svolgere l’Esame di stato immediatamente dopo la laurea evitando i tempi morti. L’attuale sistema, infatti, prevede che per accedere all’Esame di Stato, il laureato debba, ad integrazione delle attività formative professionalizzanti, acquisire dei crediti anche attraverso alcuni mesi di tirocinio pratico.

Alla fine, tra la laurea e l’abilitazione, passano in media 6 mesi. Tempi morti che vogliamo tagliare. La terza imprescindibile condizione è che la rimodulazione degli ordinamenti delle Specializzazioni alla quale stiamo lavorando sia in totale armonia con la normativa europea, così che ai nostri specializzati non siano precluse le opportunità offerte nell’area UE.

Inoltre un altra condizione di criticità su cui occorrerebbe intervenire è sicuramente il numero di immatricolati che dovrebbe essere strettamente legato, per legge, al numero di posti che saranno a disposizione nel S.S.N. sei anni dopo la data del test di ammissione, cioè a termine del ciclo di studi universitario.

Noi laureiamo il 90% degli iscritti, grazie al numero programmato ed alla frequenza obbligatoria, però, come avevo dichiarato  poche settimane fa, è inutile laureare novemila medici se poi il S.S.N. non è in grado di assorbirli.

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