Pomodoro nello svezzamento, si o no? La parola agli esperti
Vitaminico, dissetante, antiaging e, soprattutto, davvero buono. Stiamo parlando del rosso pomodoro, fonte inesauribile di licopene e ortaggio versatile, da adattare a migliaia di ricette.
Crudo o cotto, si al pomodoro! E’ ricco di minerali e, stando alle ultime ricerche, pare possegga delle miracolose proprietà antitumoriali. Tante virtù sono, però, da somministrare a piccole dosi nei neonati: il pomodoro può, infatti, causare negli infanti reazioni allergiche di varia entità.
Stando ad un articolo comparso sulla rivista specializzata “UPPA – un pediatra per amico”, il consiglio dei pediatri è di attendere almeno il nono mese di età per inserire, nella dieta dei più piccoli, il rosso pomodoro. “A 9 mesi compiuti, introdurre il pomodoro fresco, se di stagione, cotto senza condimenti o soffritti e condito a crudo con olio extravergine di oliva”, riporta la nota rivista. Il pomodoro somministrato in fase di svezzamento deve essere rigorosamente cotto e privato di semi e buccia, considerate le componenti più indigeste dell’ortaggio.
E in caso di reazione allergica? Nei bambini il cui organismo non tollera il pomodoro, la pelle può subire dei piccoli arrossamenti e possono, talvolta, comparire alcune bollicine con prevalenza sulla zona del mento. In tal caso, occorre sospendere la somministrazione di pomodoro per qualche giorno, per ripetere lo svezzamento sempre gradualmente, studiando le reazioni del bimbo all’assimilazione dell’ortaggio.