Olio di cocco: l’altra faccia dell’elisir di bellezza
Una vera manna dal cielo per pelle e capelli, un pericolo per la nostra salute alimentare. Stiamo parlando dell’olio di cocco, un condimento piuttosto esotico attorno al quale ruotano diversi luoghi comuni da sfatare.
Gli esperti di alimentazione Alona Pulde e Matthew Lederman hanno denunciato la mancanza di una corretta informazione sul ricorso all’olio di cocco in campo alimentare. In effetti, sono ben note le proprietà terapeutiche dell’insolito prodotto in campo cosmetico – in particolar modo per la pelle ed i capelli – alle quali, tuttavia, non sono associabili doti nutritive altrettanto benefiche.
L’olio di cocco è infatti ricco di grassi saturi, dannosi per il nostro organismo. Nonostante le sdoganate virtù di questo prodotto – abbasserebbe i livelli di colesterolo LDL, contribuendo alla perdita di peso in eccesso, oltre ad avere proprietà antimicrobiche, come l’alcol – l’olio di cocco risulta essere, nel complesso, un prodotto più pericoloso che miracoloso.
Privo degli indispensabili Omega 3 l’olio di cocco, composto soprattutto da grassi “cattivi”, potrebbe accelerare alcuni processi infiammatori all’interno del nostro organismo, provocando un danno interno maggiore di quello comportato dal consumo di strutto o lardo, per citare solo alcuni esempi di alimenti “grassi”. Il consiglio è quello di assumere meno olio di cocco possibile, preferendo l’esotico liquido in formato “cosmetico”: la panacea per i problemi di capelli non è necessariamente un elisir di vita per il resto del corpo.