Nuova tecnica per la diagnosi precoce dell’arteriopatia periferica nei diabetici

Una delle più gravi complicazioni del diabete è la riduzione del flusso sanguigno nelle arterie periferiche, che costringe molti diabetici a un continuo e attento controllo di questo aspetto, che può portare alla claudicazione e a volte a ulcere e anche a attacchi di cuore e ictus. Pertanto, oltre al rilevamento del glucosio e le iniezioni di insulina, per la cura del diabete è di fondamentale importanza poter controllare l’effettivo flusso del sangue nelle estremità del corpo dei pazienti, per poter diagnosticare subito la malattia e intervenire per prevenire queste degenerazioni. Finalmente è stato approntato alla Columbia University un innovativo strumento che, tramite una tecnica di elaborazione di immagini non invasiva a luce infrarossa, e senza alcun mezzo di contrasto e quindi senza i conseguenti effetti collaterali, è in grado di fornire una mappa precisa della ossi- e deossi-emoglobina e dell’emoglobina totale. Gli autori del lavoro, tra i quali Andreas Hielscher, professore di Biomedical and Electrical Engineering and Radiology, e direttore del Biophotonics and Optical Radiology Laboratory alla Columbia University, hanno utilizzato con successo la nuova tecnica per rilevare tali mappe del flusso arterioso nei piedi di numerosi pazienti diabetici. I risultati della nuova tecnica, detta dynamic diffuse optical tomography imaging (DDOT), sono riportati in Optical Society’s (OSA) open-access journal Biomedical Optics Express. Ora i ricercatori stanno lavorando per riuscire a introdurre sul mercato il loro nuovo strumento entro i prossimi 3 anni.

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