Ministero Lavoro e parti sociali, accordo a favore della famiglia
Orario flessibile, part time, telelavoro, banca delle ore. Sono solo alcune delle misure che il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi e parti sociali intendono sostenere secondo l’intesa firmata il 7 marzo, per favorire la conciliazione tra lavoro e famiglia. L’impegno delle parti è diretto, infatti, a «valorizzare le buone pratiche di flessibilità family-friendly» e di «modulazione dei tempi e degli orari» che permettano al lavoratore la cura dei bambini e di parenti in difficoltà. Centrale in questo senso sarà la contrattazione di secondo livello, in grado di assicurare «nel modo migliore la distribuzione degli orari nell’arco della settimana, del mese, dell’anno», e un’incentivazione attraverso le misure fiscali di detassazione del salario di produttività. Tra le politiche allo studio, individuate anche sulla base di pratiche di conciliazione già esistenti, ci sono forme di flessibilità di orario in entrata e in uscita, entro i primi tre anni di vita del bambino, il ricorso alla banca delle ore, la possibilità di passare temporaneamente a un rapporto di lavoro parziale, l’impiego del telelavoro, il congedo parentale in modalità part time, nonché l’impegno, per le lavoratrici che rientrano dalla maternità, di mantenere le stesse mansioni o di acquisire mansioni equivalenti. Incaricato di verificare la possibilità di adottare queste «buone pratiche» un tavolo tecnico, che avrà 90 giorni per ultimare i lavori. L’intesa è giudicata positivamente dall’Anaao Assomed: «Ci auguriamo però che all’accordo facciano seguito reali provvedimenti a favore delle lavoratrici madri e che non venga escluso il settore pubblico».