Allarme mamme, medico avverte: persa la capacità di partorire naturalmente
“Abbiamo bisogno delle ostetriche?”: questa la domanda che si pone nel suo ultimo libro il celeberrimo dottor Michel Odent, un luminare nel campo della fisiologia del parto. Il medico francese ha recentemente lanciato un allarme che, se confermato, rappresenterebbe un pericoloso precedente in ambito ostetrico-ginecologico.
Odent punta il dito contro la pratica, sempre più diffusa, dei parti “artificiali”, ovvero medicalmente assistiti. “Per me è ovvio, le donne stanno perdendo la loro capacità di partorire. Il numero di quelle che danno alla luce i loro bambini naturalmente sta diventando insignificante”, sottolinea il luminare, uno dei fautori della pratica del parto in acqua. La colpa, secondo il medico, sarebbe proprio dei suoi colleghi: troppi farmaci per indurre il travaglio o per ridurre il dolore, mixati ad un abuso del parto cesareo, avrebbero causato un allungamento dei tempi di parto naturale nelle neo mamme: le donne oggi impiegano ben due ore e mezzo in più rispetto agli anni Sessanta per dare alla luce il proprio pargolo senza alcun ausilio esterno.
Numeri allarmanti, che vengono sommati all’incapacità “tecnica”, da parte delle mamme, di allattare naturalmente i propri figli. Stando alle ricerche dell’esperto transalpino, il ricorso all’ossitocina sintetica sulle future mamme in fase di travaglio comporta la riduzione dell’omologo naturale, importantissimo non solo in fase di parto, ma anche in fase di allattamento. La rivoluzione medica, dunque, non sempre è salutata con giubilo: a volte, un piccolo miracolo può comportare risultati negativi a lungo termine.