Malasanità: denunciato un decesso ogni 50 posti letto, richieste di risarcimento in costante aumento
Crescono, di anno in anno, le richieste di risarcimento danni per i decessi legati alla malasanità negli ospedali italiani. Si denuncia un decesso ogni 50 posti letto. A farne le spese, l’economia del Paese, sempre più in crisi
La malasanità è, ormai da anni, argomento all’ordine del giorno per il settore sanitario italiano. La negligenza, gli imperdonabili errori durante gli interventi chirurgici, le morti in sala parto, infezioni ospedaliere letali, carenze strutturali, disservizi, diagnosi tardive, causano in media un decesso ogni 50 posti letto. Un quadro davvero vergognoso, un’onta terribile che continua a macchiare la sanità italiana. A testimonianza dell’insostenibile situazione, l’aumento delle richieste di risarcimento danni per decessi avvenuti negli ospedali italiani, registrato dallo studio “Le richieste di risarcimento danni per decessi nella medmal Italiana”, voluto da AM Trust, compagnia assicurativa specializzata nel settore. Secondo quanto emerso, ogni anno, le domande di risarcimento aumentano del 2-3%. Oggetto dell’analisi è stato un campione estrapolato da circa 45 mila richieste su un gruppo di 97 strutture sanitarie pubbliche italiane come ospedali, centri specialistici, aziende universitarie e policlinici, dal 2010 al 2015. Ne è emerso che ogni anno le richieste di risarcimento danni per decessi avvenuti in strutture ospedaliere sono circa 1.100, ovvero nel complesso sono state 6.750 per tutto il periodo di studio, pari al 16% del totale dei sinistri per malasanità. Dall’attenta analisi del campione si evince come l’aumento delle richieste di risarcimento danni gravi pesantemente sull’economia italiana sempre più in affanno. Secondo quanto rivelato dall’inchiesta infatti, nel momento in cui si riscontri una specifica responsabilità, essa viene mediamente liquidata con circa 430 mila euro, una cifra tanto elevata da avere un impatto economico molto forte sull’intero Paese. Stando allo studio, le aziende sanitarie che effettuano più ricoveri sono meno a rischio. A testimoniarlo l’evidenza secondo cui un ospedale che effettua al massimo 10 mila ricoveri annui, ha il 30% di richieste danni per decesso in più rispetto ad un ospedale che ne effettua più di 40 mila. Proprio per la tendenza a svolgere un numero consistente di ricoveri annuali, le aziende ospedaliere e i policlinici universitari risultano essere le strutture sanitarie più sicure. Da non sottovalutare le grandi differenze regionali emerse: gli ospedali del Sud e del Centro Italia continuano ad essere i più rischiosi. Se la media nazionale annua di sinistri aperti per decesso è di 13 per ogni ospedale o struttura, al sud sale 17 a mentre al nord scende 10, al centro si attesta al 12.