Lo studio, l’umore dei medici influenza la qualità delle cure

Roma, 11 gen. (Adnkronos Salute) – Meglio incappare in un ‘camice bianco’ di buonumore. A beneficiarne non saranno solo i pazienti, ma anche il servizio sanitario, che risparmierà in esami e visite non necessarie. Almeno secondo i ricercatori della Ben-Gurion University (Bgu) del Negev (Israele), che hanno scoperto come l’umore del medico influenza chiaramente il numero di prescrizioni, consulti e richieste di analisi e test di laboratorio, ma anche la quantità di tempo passato a parlare con i pazienti. La scoperta è stata presentata recentemente alla 14.esima International Conference of the Israel National Institute for Health Policy dal team di Talma Kushnir, del Dipartimento di Sociologia della salute della Bgu. Il team ha monitorato 188 medici israeliani per capire se i ‘camici bianchi’ modificano il loro comportamento professionale nei giorni di buonumore, ma anche in quelli in cui si sentono stressati, stanchi o ansiosi. Nel corso della ricerca sono stati valutati anche i livelli di burnout (stress ed esaurimento emotivo) degli operatori coinvolti nello studio. I risultati mostrano che l’umore, positivo o negativo che sia, influenza tutti i comportamenti esaminati. Nei giorni in cui i medici si sentono di buonumore, spiega la studiosa, parlano più a lungo con i pazienti, compilano meno ricette, ordinano meno analisi e raccomandano meno consulti. Quando sono di cattivo umore, invece, si comportano all’esatto opposto. Inoltre se i livelli di burnout sono più elevati, l’umore influenza maggiormente il comportamento del medico. “La scoperta che nei giorni di malumore i medici tendono a parlare meno e possono prescrivere più esami e consulti non necessari rispetto ai giorni in cui vedono tutto rosa – commenta la Kushnir – implica che l’umore nero può avere un’influenza negativa su qualità e costi dei sistemi sanitari. Al contrario – conclude – un umore positivo, che ha sui camici bianchi effetti opposti, può contribuire a contenere i costi” del servizio sanitario. Insomma, per razionalizzare le spese potrebbe essere utile anche regalare il sorriso agli operatori sanitari.

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