Lav al Ministero della Sanità: “Basta pellicce animali nei capi per bambini”
ROMA – La Lav, Lega Anti Vivisezione, ha effettuato controlli a campione su capi di abbigliamento per bambini dai 18 mesi ai 12 anni di marche famose contenenti pelliccia di animale. Abiti che una volta portati in laboratorio e analizzati, sono risultati positivi alla presenza di sostanze tossiche. “Da controlli a campione sono stati scoperti residui di sostanze tossiche di lavorazione”, quanto basta per lanciare un allarme nazionale chiedendo il ritiro di quei capi dal commercio e auspicare l’intervento del ministero della Sanità. “Molti di questi inserti di pelliccia sono dentro i cappucci e circondano il viso del bambino. Molti di questi veleni sono possibili agenti cancerogeni” ha spiegato Alessandro Spaldoni, medico dell’istituto per la certificazione ambientale (Icea). Solo il noninlfenolo etossilato, una delle sostanze riscontrate nei test effettuati dalla Lav, è limitato da norme a livello europeo mentre non ci sono restrizioni per il cromo, l’alluminio o altre sostanze come la formaldeide e il pentaclorofenolo ma “è come se si desse ai propri bambini un cucchiaino di veleno” chiarisce ancora Spaldoni. I test sono stati condotti a caso su cinque aziende nel negozi di Milano, Roma e Monza e sul web, secondo il laboratorio Buzzi di Prato tutti contenevano concentrazioni elevatissime di sostanze chimiche. Uno dei capi di abbigliamento è perfino risultato fuori legge. “Vorremmo che almeno nei vestiti per bambini non venissero utilizzate le pellicce animale” ha detto il presidente della Lav Gianluca Felicetti chiedendo l’intervento dei Nas e del ministero.
Fonte: Fatto e Diritto