La crisi economica grava anche sul Sistema Sanitario: sono 11 milioni gli italiani costretti a rinunciare alle cure
Dati drammatici quelli emersi dalla ricerca Censis-Rbm, presentata in occasione del Welfare Day. La crisi economica persiste e si fa pesantemente sentire in ogni ambito della quotidianità, anche quello riguardante la salute. Sono ben 11 milioni gli italiani costretti a rinunciare alle cure a cause delle difficoltà economiche
“L’universo della sanità negata tende a dilatarsi”, questo l’allarme lanciato dalla ricerca Censis-Rbm Assicurazione Salute, presentata in occasione del Welfare Date. La crisi economica continua ad influire in modo pesante sulla vita degli italiani, rendendo difficile l’accesso a diritti fondamentali, quali la cura della propria salute. La sanità, per chi vive in forti difficoltà economiche si riduce, e con essa dunque, anche la salute per la parte più povera d’Italia. Sono ben 11 milioni nel 2016, gli italiani che hanno dovuto rinunciare o rinviare le prestazioni sanitarie poiché incapaci di pagarle di tasca propria. Una tendenza sempre più in aumento, considerando che nel 2012, il numero di coloro i quali non riuscivano a finanziare le prestazioni di cui avevano necessità si attestava a 9 milioni. Le fasce più colpite sono quella degli anziani – circa 2,4 milioni – e quella dei nati tra gli anni ’80 e il 2000. Una crisi, quella economica, che ha stravolto la normalità di milioni di italiani e di fronte alla quale il Sistema Sanitario, non può mostrarsi cieco. Trovare una soluzione che risulti efficace è fondamentale. L’aumento del Fondo Sanitario previsto per il 2017-18, potrebbe essere un valido incentivo in tal senso.
1 comment
giusygigliotti
16:00La Sanità è uno di quei dicasteri che , assieme a Scuola,sicurezza e lavoro, si assegna a persone competenti. Ci sono principi che vanno oltre le beghe politiche. Il mettere li una persona a licenziare altre persone ce ne sono tante e a minor prezzo, metter li delle persone per ricostruire e mandare avanti il dicastero risparmiando soldi pubblici e che siano competenti e onesti, ce ne sono molto poche: bisogna fare la fatica di cercarle!