Influenza: tre morti in Puglia, due pazienti in coma a Udine
Tre decessi in Puglia, due pazienti in coma ricoverati a Udine direttamente riconducibili all’influenza ed oltre 2 milioni di italiani colpiti sino ad ora, fra cui tantissimi bambini
L’Osservatorio epidemiologico regionale pugliese ha diffuso i dati relativi all’influenza nella regione tacco dello stivale italico. Oltre a evidenziarsi come l’epidemia si sia diffusa maggiormente a cavallo dell’ultima settimana del 2017 e questo inizio 2018, arrivano notizie anche riguardo tre decessi, direttamente riconducibili all’influenza.
Si tratta di tre persone di sesso maschile: un 58enne affetto da ipertensione e un 86enne e un 73enne affetti entrambi da diverse patologie mentre altri sei pazienti versano in cattive condizioni. Per quattro di questi ultimi, si è reso necessario il trasferimento dall’ospedale SanPaolo di Bari al reparto di rianimazione del Policlinico del capoluogo di regione.
Altre notizie negative arrivano anche dal nord est del Paese, area geografica che sino a qualche ora fa veniva considerata la meno colpita. Due uomini, di 47 e 49 anni, sono stati ricoverati in coma nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Udine perché affetti da influenza. Le condizioni per uno dei due pazienti, che soffre di diabete, sono apparse subito critiche perché colpito da grave insufficienza respiratoria.
I successivi accertamenti hanno confermato che la causa scatenante è stata l’influenza di tipo b. Le sue condizioni rimangono serie tuttavia in miglioramento. Per l’altro paziente invece, permane un quadro clinico di grave broncopolmonite. Nessuno di questi due pazienti era vaccinato.
Intanto questi due ricoveri a Udine, sono successivi altri due pazienti affetti dalla stessa patologia, che hanno necessitato di cure nel capoluogo friulano nel periodo di Capodanno.
Proprio ieri davamo conto della situazione in Italia nelle ultime settimane, con il boom dell’influenza arrivato sotto Natale e che ha costretto oltre due milioni di italiani a letto. Chiaramente le persone che soffrono di altre patologie, nonché gli anziani, sono i più a rischio anche se la popolazione più colpita rimane quella della tenera età.