Infertilità di coppia: in almeno il 50% dei casi dipende dal maschio, ma un uomo su 3 non lo sa

In almeno il 50% dei casi, l’infertilità di coppia dipende dal maschio, ma lui non lo sa. In occasione del Fertility Day, previsto per il 22 settembre, la Società Italiana di Andrologia suggerisce qualche regola da seguire per scongiurare il rischio di infertilità

fertilita

In occasione del Fertility Day, il 22 settembre, la Società Italiana di Andrologia pone l’accento sull’importanza della prevenzione di disturbi andrologici responsabili dell’infertilità maschile. Il 15 % delle coppie non riesce ad avere bambini, nonostante nella maggior parte dei casi sia la donna a farsi carico delle responsabilità e a sottoporsi a trattamenti e cure per risolvere il problema, nel 50% dei casi, la colpa spetta al marito. Un uomo su 3 però, non è consapevole della propria infertilità e per questo non si cura. Per prevenire e curare simili problemi, basta davvero poco. Sono necessari una visita dall’urologo andrologo e un test del liquido seminale, semplice e poco invasivo. Il 25-30% degli under 18 ha già un problema che può compromettere la fertilità futura che sarebbe rimediabile se riconosciuto in tempo. Gli uomini poi, hanno gravi lacune conoscitive su ciò che può danneggiare la loro fertilità, come le malattie sessualmente trasmesse, le droghe o l’esistenza di limiti di età anche per la procreazione naturale. Inoltre, esistono pochi presidi ambulatoriali andrologici pubblici. Gli andrologi italiani suggeriscono di seguire sei regole per salvaguardare la propria fertilità.

  • Attenzione all’alimentazione: diete ricche di grassi saturi riducono la concentrazione degli spermatozoi mentre gli omega-3 favoriscono la morfologia spermatica normale, inoltre occorre fare attenzione alla qualità dei cibi perché i pesticidi possono alterare lo sperma;
  • Mantenere il perso forma, perché l’obesità riduce i livelli di testosterone ed LH alterando la qualità e la quantità del seme.
  • Non fumare, perché il fumo si associa a una riduzione della conta spermatica, della motilità e a un incremento delle anomalie degli spermatozoi.
  • Non eccedere con gli alcolici, perché l’abuso è tossico sui testicolo ma anche un consumo abituale si associa a un progressivo peggioramento della fertilità, tanto più evidente quanto più è abbondante e frequente l’assunzione di alcol.
  • No all’attività sportiva in eccesso e ad androgeni anabolizzanti: sopprimono la spermatogenesi e riducono il volume dei testicoli. Gli effetti di solito sono reversibili una volta sospesa l’assunzione, ma possono servire anche due anni per tornare alla normalità.
  • No alle droghe di qualsiasi genere, marijuana compresa: provocano alterazioni dello sperma, con riduzione cospicua degli spermatozoi, che durano anche molto a lungo

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