In Italia, il consumo giornaliero di alcol diminuisce, ma è pericolo abbuffate alcoliche
In Italia, il consumo di alcol è in progressiva di diminuzione. Ad affermarlo il Rapporto Istat 2016 sul consumo di alcol secondi cui, nell’ultimo decennio, il numero di bevitori si sarebbe ridotto di circa il 6%. Preoccupante però, la sempre più diffusa tendenza del “binge drinking”, l’abitudine di assumere grandi quantità di alcol in un arco di tempo ridotto e lontano dai pasti. A bere con maggiore intensità, i giovani e gli adulti abituati a frequentare discoteche, concerti o spettacoli sportivi
Positiva la fotografia tracciata dal Rapporto Istat 2016 sul consumo di alcol in Italia. Secondo quanto stimato, infatti, l’abitudine di assumere alcolici starebbe progressivamente diminuendo. Nell’ultimo decennio il consumo di alcol tra gli italiani, sarebbe diminuito all’incirca del 6%. Se infatti, nel 2006 la percentuale di bevitori si attestava al 29.5%, nel 2015 è scesa al 22.2%. Le variazioni più evidenti possono essere riscontrate tra gli adolescenti, sempre meno abituati a bere alcolici regolarmente. A testimoniarlo, una percentuale di giovanissimi bevitori che è scesa dal 29% del 2006, al 29% registrato nel 2015. Tra gli alcolici prediletti dagli italiani, il vino che, nell’ultimo anno, è stato consumato dal 51, 7% degli italiani. Al secondo posto la birra, con un 47,8% di bevitori, seguita da aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori. Ad incrinare un quadro tanto rassicurante, la massiccia e crescente diffusione di un nuovo preoccupante fenomeno. Si tratta del “Binge Drinking”, cioè l’abitudine di bere grandi quantità di alcoli lontano dai pasti e in un arco di tempo molto breve. Delle vere e proprie abbuffate alcoliche insomma, favorite soprattutto da ambienti quali discoteche, concerti e spettacoli sportivi. Secondo quanto osservato dall’Istat, infatti, la frequentazione assidua di questi luoghi di socializzazione (12 o più volte all’anno) sarebbe direttamente proporzionale all’abitudine di bere in modo eccessivo e non controllato. Protagonisti del fenomeno, soprattutto giovani e adulti di età compresa tra i 18 e i 44 anni. Stando ai dati, nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni, tra gli uomini, l’abitudine del binge drinking, fa registrare un 38.4% per gli assidui frequentatori di discoteche, contro un 10% relativo a chi non le frequenta. Nette differenze anche tra le donne, con un 24.4% conto il 3.2%. A favorire il fenomeno del binge drinking, non solo le discoteche, ma anche concerti musicali o manifestazioni sportive. Le grandi abbuffate alcoliche infatti, coinvolgono il 21,1% delle persone che assistono 12 volte o più nell’anno a un concerto e il 13,5% di chi partecipa con maggiore frequenza a spettacoli sportivi, contro il 4,8% e il 4,4% di coloro che, rispettivamente, non svolgono queste attività.