Il Viagra del futuro: nuove possibili indicazioni terapeutiche per l’Ossitocina
Si tratta di un ormone principalmente prodotto dall’ipotalamo, viene rilasciato durante il parto per dilatare la cervice uterina, indurre le contrazioni, e provocare il rilascio del latte materno. I primi impieghi sperimentali risalgono al 1979, anno in cui si notò che, se somministrato a femmine vergini di ratto, esse stranamente iniziavano ad assumere comportamenti materni.
Da allora i suoi effetti sono stati studiati in maniera approfondita e si è visto che tende a far aumentare negli individui che la assumono il desiderio di cooperazione, di fiducia e legame col prossimo, ed è anche stata sperimentata in condizioni patologiche come ansia ed autismo.
Recentemente si è aperto per il farmaco dell’affetto, “cuddle drug”, un nuovo filone di indagine farmacologica dal momento in cui, un team di ricerca californiano ha notato che, un uomo che lo ha assunto tramite inalazione per due volte al giorno, da un lato è diventato più affezionato ad amici e colleghi, dall’altro, con estrema soddisfazione da parte di sua moglie, ha registrato un netto miglioramento nelle sue performance sessuali.
Lo studio è stato pubblicato sul “Journal of Sexual Medicine”; non si conosce il meccanismo attraverso cui l’ormone eserciti tale azione, si sa tuttavia che i suoi livelli crescono fisiologicamente durante l’eccitazione sessuale e se ne ipotizza un’interazione con la dopamina, neurotrasmettitore coinvolto nella modulazione degli effetti gratificanti dell’attività sessuale.
Il Dr Mike Wyllie, dell’Università della California, parlando con un giornalista del quotidiano britannico “The Independent” non nasconde il proprio ottimismo soprattutto in un momento storico in cui sono in aumento tra gli uomini che soffrono di disfunzione erettile, i casi di mancata risposta al Viagra tradizionale.