Fumo: utile aumentare il prezzo delle sigarette per ridurre il “vizio”?
Da vizio ad autentica “piaga”. L’UE sta tentando l’impossibile per allontanare sempre più soggetti dal pericoloso fumo di sigaretta.
Entro il prossimo mese di dicembre dovrebbero entrare in vigore tutte le normative europee anti-fumo, tra le quali la scomparsa delle confezioni da 10 di “bionde”, l’applicazione di immagini choc sui pacchetti di sigarette e il divieto assoluto di fumo in auto in presenza di bambini e donne incinte. Gli oncologi e le associazioni di consumatori, però, si chiedono: basterà dare questa “sferzata” per ridurre il numero di consumatori di sigarette? Il Direttore della Chirurgia Toracica all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano Ugo Pastorino avrebbe un’idea ben più chiara per combattere l’annosa piaga del tabagismo: aumentare il prezzo dei pacchetti di sigarette per scoraggiare l’acquisto, ad esempio, nelle fasce meno abbienti e tra i giovanissimi. “Sarebbe una misura decisiva – ha spiegato l’esperto – perché ridurrebbe il consumo di tabacco senza ridurre le entrate per lo Stato”. Se una buona fetta di opinione pubblica applaude con entusiasmo a tale proposta, qualcuno continua a mostrare scetticismo. “Bisogna anche puntare su una vera campagna culturale indirizzata soprattutto ai giovani: vanno cambiati appunto i modelli, perchè le persone devono essere convinte, e non costrette, a non fumare – ha spiegato il Presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) Carmine Pinto, che ha anche aggiunto che – Uno stop totale alla vendita di sigarette sarebbe la misura migliore, ma il passato ci ha insegnato che i problemi, come visto in altri ambiti, non si risolvono col proibizionismo”.
Si, allora, all’incremento del prezzo delle sigarette, a condizione di fornire ai giovani, con l’esempio, gli strumenti per dire “no” al fumo. A tal proposito, Pinto ha annunciato che “Il prossimo anno l’Aiom avvierà una grande campagna contro il tabagismo, rivolta anche a giovani e scuole, puntando su nuovi modelli culturali e sociali”.