Farmacovigilanza. Si cambia: ogni Regione avrà un “suo” Centro.
Nascono I Centri regionali per la farmacovigilanza. Iniziative per la formazione di operatori e cittadini. Il coordinamento all’Aifa. Il ministero della Salute ha infatti fatto recapitare alle Regioni una proposta di accordo per far compiere alla farmacovigilanza italiana un salto in avanti, finanziando attività e progetti che partendo dalle amministrazioni regionali, coinvolgano anche operatori sanitari e cittadini. Attività e progetti di cui il ministero chiederà conto attraverso l’attività di valutazione e monitoraggio dell’Aifa.
A disposizione ci sono in totale 28.634.472 euro di fondi per la farmacovigilanza 2010-2011, il cui 5% sarà trattenuto dall’Aifa per coprire le spese di coordinamento dell’intero programma di potenziamento della farmacovigilanza in Italia.
Per il resto, ad ogni Regione sarà erogata la somma di 100 mila euro finalizzata a garantire, in modo omogeneo, la continuità delle attività regionali di farmacovigilanza sul territorio nazionale.
Il fondo residuo verrà poi ripartito su base capitaria tra le diverse Regioni e così erogato:
– una tranche pari al 40% sarà destinata all’istituzione/mantenimento dei Centri di riferimento di farmacovigilanza o al potenziamento delle attività di farmacovigilanza sul territorio attraverso organismi/strutture regionali stabilmente definiti;
– una tranche pari al 30%, erogata dopo la stipula di apposite convenzioni con l’Aifa sulla base delle valutazioni dei progetti presentati dalle singole Regioni, potrà essere destinata al finanziamento di nuovi progetti, salvo si decida di utilizzarla per sostenere l’attività di avvio del Centro in caso di nuova istituzione. In caso sia utilizzata per nuovi progetti, il ministero suggerisce che almeno un 30% sia utilizzato per finanziare lo studio delle reazioni avversi.
– il restante 30% sarà impiegata per finanziare le Regioni che aderiranno a progetti a valenza nazionale o multi regionale, con una Regione capofila.