Falsi miti sul sonno raccolti da Graham Law, del British sleep society

Graham Law, Presidente del British sleep society ha raccolto in un libro 40 falsi miti sul sonno mettendo in dubbio alcuni metodi comunemente utilizzati per dormire.

Dormire almeno otto ore al giorno, incubi incentivati dal consumo di formaggio o ancora, non si deve svegliare assolutamente un sonnambulo sono solo alcuni dei falsi miti sul sonno raccolti nel libro “Sleep Better: The science and the myths”, scritto da Graham Law, presidente onorario della British sleep society. Secondo l’esperto seguire tali “consigli” non solo non aiuta il buon sonno ma lo rende anche più difficile da raggiungere. Luoghi comuni che Graham Law ha cercato di sfatare, descrivendoli uno per uno. Fra questi si asserisce ad esempio che un buon sonno non deve subire interruzioni o che una dormita di un’ora prima della mezzanotte equivale qualitativamente a due ore dopo. “C’è molta mitologia su come avere una buona notte di sonno, molta della quale ha le migliori intenzioni. Tuttavia alcuni dei miti più persistenti non solo sono sbagliati, possono essere pericolosi per la salute e il benessere” – afferma Graham. Per l’esperto si tratta di luoghi comuni, alcuni molto fantasiosi, come ad esempio quello che asserisce che per fare un buon pisolino si debba tenere in mano un cucchiaio, oppure che dormire meno fa dimagrire e ancora che gli anziani abbiano bisogno di più sonno. “Ho sentito centinaia di storie ed esempi da studenti e partecipanti a ricerche, ci sono 40 miti nel libro, ma ne abbiamo lasciati fuori molti altri”- spiega l’autore. Non è vero ad esempio che lasciare il televisore acceso concilia il sonno o addirittura bere bevande alcoliche prima di andare a letto aiuta ad addormentarsi o che le coppie che vanno a dormire dopo un litigio abbiano difficoltà a prender sonno. “Ogni persona ha il proprio “debito di sonno” e il ritmo circadiano, che lavorano in tandem ma che possono anche andare fuori sincro, e spesso è proprio questo squilibrio che causa problemi di sonno. Non possiamo fare molto per il ritmo circadiano, mentre l’altro fattore è molto influenzato dal comportamento, da a che ora andiamo a letto a cosa mangiamo a quanto esercizio facciamo” – conclude Graham Law.

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