Digiuno intermittente non giova al proprio fisico
Il digiuno intermittente non giova affatto al benessere del proprio fisico, fa aumentare la pancetta e favorisce il diabete ecco quindi le raccomandazioni degli esperti di evitare diete che promettono miracoli in poco tempo e addirittura compromettono lo stato di salute
Produzione di insulina e metabolismo a rischio con le diete fast molto popolari, che fanno perdere peso ma mettono a rischio la salute, con al centro l’induzione al digiuno intermittente. Di questo si è parlato al congresso annuale della Società Europea di Endocrinologia tenutosi a Barcellona nei giorni scorsi.
Non solo il rischio di incorrere nel diabete di tipo 2 ma anche quello di ottenere l’effetto di veder lievitata la ‘pancetta’. Le critiche degli specialisti riguardano il metodo di questo tipo di diete che sono caratterizzate da giorni in cui si limita drasticamente l’apporto calorico (a un quarto della dose giornaliera o meno) alternati a giorni come la domenica, detto anche ‘di festa’, in cui si può mangiare tutto ciò che si desidera.
Si tratta di un regime alimentare che aumenta lo stress ossidativo e la produzione di radicali liberi, responsabili del processo di invecchiamento e danneggiamento del DNA.
I ricercatori dell’Università di San Paolo in Brasile, guidati da Ana Cláudia Munhoz Bonassa, che hanno sperimentato la dieta sui topi per tre mesi, hanno evidenziato che il tessuto adiposo addominale è aumentato e, come noto, questo è legato a un maggiore rischio di diabete di tipo 2.
Nei tre mesi di dieta infatti, sono stati monitorati i livelli dell’insulina, il peso corporeo e i radicali liberi dei topi. Alla fine di questo periodo, i topi avevano perso peso, come previsto aumentando però il rischio di incorrere nel diabete di tipo 2 e ciò perché si è avuto una distribuzione imprevista del loro grasso corporeo, dovuta come detto, al tessuto adiposo addominale aumentato.
“Questo studio sperimentale ha dimostrato come il digiuno intermittente determina un aumento dei radicali liberi, indici di stress ossidativo, un danno delle cellule beta del pancreas che producono insulina, un aumento del grasso viscerale e un aumento dell’insulino-resistenza. Tutte queste alterazioni metaboliche hanno aumentato l’incidenza di diabete negli animali che vi sono stati sottoposti” – ha commentato Giorgio Sesti, past president della Società Italiana di Diabetologia (Sid) e ordinario di Medicina interna all’Università Magna Graecia di Catanzaro.
“Questi risultati chiariscono che la perdita di peso attraverso diete che mettono sotto eccessivo stress il nostro organismo non sono adatte per perdere peso in modo sicuro e soprattutto duraturo” – conclude Sesti.