Depressione, una passeggiata nel verde contro i cattivi pensieri
Incredibile, ma vero: per tenere a bada i cattivi pensieri non c’è niente di più terapeutico di una rilassante passeggiata nel verde.
Secondo una ricerca condotta dalla Stanford University (Usa), una passeggiata immersi nel verde contribuirebbe a tenere lontani i pensieri negativi talvolta responsabili della pericolosa depressione. Non esisterebbero dati empirici che proverebbero tale teoria, che tuttavia funziona, eccome.I ricercatori americani hanno scansionato il cervello di 38 volontari, parte dei quali sono stati mandati a passeggiare in un’area trafficata; il resto dei partecipanti, la cui materia grigia ha meglio risentito dei dati della ricerca, hanno avuto il compito di camminare in mezzo all’erba e alle foglie.”Alcuni pensieri diventano automatici quando nel dialogo interiore dell’individuo a partire dalla nascita, si sono ripetuti insistentemente tanto a lungo che il loro pervenire alla mente avviene senza che vi sia una reale contro-verifica volta per volta nel presente e assunti come verità assolute – spiega lo psicologo e psicoterapeuta Enrico Lombardi – Tali pensieri risultano automatici e sfuggono alla nostra consapevolezza, ma sono la causa di emozioni negative (ansia, tristezza, sconforto, ecc.) e di comportamenti disfunzionali (smettere di studiare/lavorare, saltare i pasti, isolarsi, ecc.)”.
“A provocare quindi emozioni negative e anche disturbi non sarebbe, secondo tale modello, la situazione in sé, ma il modo in cui le persone interpretano tali eventi – continua l’esperto – È importante sottolineare che i pensieri automatici negativi sono comuni a tutti e che solo quando sono costanti nel tempo e superano un certo livello di intensità e di pervasività, interferendo con le normali attività quotidiane, dal lavoro alle relazioni sociali, allora vale la pena rivolgersi a uno specialista in psicoterapia cognitivo-comportamentale”.Il ruolo della passeggiata nel verde, anche se non scientificamente comprovato, sui cattivi pensieri sarebbe quello di “Scongiurare il protrarsi di pensieri negativi con una sorta di reset mentale, ma è una soluzione utile fino a un certo punto perché può essere efficace solo sui sintomi di stati ansiosi e depressivi lievi, senza però incidere sulla causa: gli schemi attraverso cui interpretiamo la realtà e noi stessi li costruiamo a partire dalla nascita e, se disfunzionali, necessitano di una ristrutturazione cognitiva con lo specialista”, conclude Lombardi.