Dall’università Tor Vergata, arriva un nuovo test genetico sul rischio di cancro a ovaie e seno
Arriva dall’Università Tor Vergata di Roma, il test genetico capace di individuare il rischio di cancro alle ovaie o alla mammella. Un importante contributo dunque in fatto di prevenzione e lotta ai tumori femminili, indirizzato soprattutto ai pazienti con precedenti familiari
E’ nato nell’Università Tor Vergata di Roma, un nuovo test genetico in grado di informarci sul rischio di cancro alle ovaie o alla mammella. A giovarne in modo particolare, saranno i pazienti con una storia familiare segnata da casi di cancro, desiderosi di conoscere il proprio fattore di rischio, nonché pazienti con storia di HBOC Syndrome o Sindrome dei Tumori Ereditari di Mammella e Ovaio. Particolarmente esposti sono anche soggetti che appartengono ad una popolazione a maggior rischio o donne con età superiore a 40 anni. Attraverso un semplice prelievo di sangue o di tessuto – conservato a bassa temperatura e spedito ai laboratori di Bioscience Genomics all’interno dell’Università di Tor Vergata a Roma – dunque, sarà possibile identificare mutazioni somatiche a bassa frequenza, attraverso l’analisi dei geni BRCA1/2. Il test è un importante passo in avanti in fatto di prevenzione e lotta contro i tumori. Le statistiche mostrano che in caso di predisposizione familiare, il rischio di tumore per le donne aumenta dal 15 al 40%. Nel caso in cui si sia portatori di tali geni e che in essi siano presenti mutazioni, il rischio di sviluppare il cancro diventa del 60-80% a carico del seno e del 20-40% a carico dell’ovaio. Tuttavia, “essere portatori di una mutazione genetica di questo tipo non equivale a una sentenza di condanna di morte – rassicura Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università di Tor Vergata e Ordinario di Genetica Umana – conoscere tempestivamente la presenza di specifici fattori di rischio è oggi uno strumento importantissimo per impostare una strategia di difesa”.