colla chirurgica MeTro

Con la colla chirurgica MeTro, ferite riparate in un minuto

La colla chirurgica che ripara le ferite in un minuto è stata sviluppata in Australia, prende il posto dei vecchi punti di sutura e può essere usata per i tessuti delicati come quelli di polmoni, cuore e arterie

I ricercatori dell’Università di Sydney in collaborazione con la Northeastern University, l’Università di Harvard e il Beth Israel Deaconess Medican Center di Boston hanno realizzato una colla chirurgica dalle proprietà sorprendenti.

La colla chirurgica funziona come una sorta di silicone sigillante che riempie le fughe e le fessure di piastrelle dei pavimenti di bagni e cucine, agendo in un minuto.

colla chirurgica MeTro
colla chirurgica MeTro

Questo tipo di soluzione è destinato a rimpiazzare i vecchi punti di sutura. E’ composta da un materiale altamente adesivo ed elastico, dunque ideale per riparare tessuti delicati come quelli di polmone, cuore e arterie che subiscono continuamente dei movimenti.

Ferite, che per le caratteristiche di questi tessuti, ci mettono molto tempo per rimarginare per via delle proprietà di espansione e rilassamento che in pratica le riaprono.

MeTro, così è stata chiamata questa colla chirurgica, può essere usata con successo anche nei tessuti tipicamente umidi e bagnati da fluidi biologici che impediscono alle colle tradizionali di agire in tempi stretti.

La colla chirurgica MeTro è stata testata con efficacia su animali come topi e maiali, così come riportato dalla rivista Science Translational Medicine. MeTro è riuscita a riparare ferite nelle arterie e nei polmoni di roditori e maiali, facendo evitare l’uso dei punti di sutura.

MeTro, dalla consistenza molto simile a un banale gel, si applica sulle ferite e si adatta alle stesse e solidificandosi con i tessuti in un solo minuto. Successivamente è anche possibile usare la luce ultravioletta per fissarla con maggiore precisione. MeTro a differenza delle classiche colle chirurgiche, si caratterizza dal contenere un enzima in grado di degradare la sutura.

In base al tipo di ferita ed al tempo di guarigione previsto, il medico può decidere di variare la concentrazione dell’enzima, determinando così il tempo di eliminazione della stessa, da poche ore a giorni o mesi.

Soddisfatti i ricercatori delle Università coinvolte. «Le potenziali applicazioni sono potenti – spiegano – e vanno dal trattamento di gravi ferite interne in condizioni di emergenza, ad esempio dopo un incidente stradale o in zona di guerra, fino al miglioramento della chirurgia in ospedale».

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