Come prevenire l’ictus, tracciata la mappa mondiale dei dieci fattori di rischio
L’ictus è largamente prevenibile. A testimoniarlo uno studio a livello globale, secondo cui ben 3 casi di ictus su 4 dipendono da stili di vita sbagliati. Tracciata la mappa dei dieci fattori di rischio: smog, inquinamento, pressione alta, sovappeso e un’alimentazione scorretta, tra i principali
La prevenzione è fondamentale in fatto di salute e benessere. La conduzione di uno stile di vita sano ed equilibrato, caratterizzato da un’alimentazione corretta e lontano da ogni vizio, è importante per contrastare l’insorgere di patologie, complicanze e disturbi che una volta manifestatisi, potrebbero dimostrarsi incurabili e dunque letali. Lo è soprattutto nel caso di ictus, che si classifica tra i disturbi più prevenibili. Ad esserne vittima sono ben 15 milioni di persone nel mondo, ogni anno. Il peggiore dei casi è la morte, sono ben 6 milioni le vittime della malattia. Terribili possono essere le conseguenze per coloro i quali riescono a scampare alla morte. Per 5 milioni di pazienti colpiti da ictus infatti, si registrano disabilità permanenti quali perdita della vista, paralisi e incapacità di parlare. Uno studio mondiale – pubblicato sulla rivista Lancet Neurology e condotto da Valery Feigin della Auckland University of Technology in Nuova Zelanda – si è interrogato sui principali fattori di rischio alla base del terribile problema, tracciando una mappa mondiale delle dieci più comuni cause. Interessanti i dati emersi. Ben 3 ictus su 4 sono determinati da scelte di vita sbagliate. Combattere l’ictus è dunque possibile? Si, sta tutto nella prevenzione. Stando agli esperti, i dieci fattori di rischio con un impatto maggiore sono nell’ordine: la pressione alta, un’alimentazione povera di frutta, sovrappeso e obesità, dieta troppo ricca di sodio, il fumo, dieta povera di verdure, inquinamento sia ambientale sia domestico (da biomasse), dieta povera di cereali integrali e glicemia elevata. Sempre a livello globale seguono in ordine di importanza la sedentarietà, problemi renali, consumo di alcolici. Tra le scoperte più sorprendenti, il ruolo determinante che l’inquinamento, sia ambientale che domestico, ha in relazione agli anni di disabilità associati all’ictus – da un massimo del 33,7% nei paesi in via di sviluppo a un minimo del 10,2% delle nazioni ricche. Non solo stili di vita corretti, alimentazione sana, tanta attività sportiva alla base di un’adeguata ed accurata prevenzione dunque, ma anche un’important lotta contro lo smog e l’inquinamento a livello globale.