Celiachia, aumentano i casi italiani: le percentuali più alte al Nord

Aumentano i casi di celiachia in tutta Italia. A soffrire maggiormente dell’insidiosa patologia sono soprattutto i residenti della Lombardia, con numeri generali in preoccupante crescita negli ultimi due anni.

In appena due anni, sono  aumentati del 16% circa il numero di pazienti affetti da celiachia. I casi diagnosticati sono circa 170 mila, ma ci sarebbero almeno 400 mila casi non diagnosticati, almeno stando alle stime del Ministero della Salute, che ha anche precisato come la metà dei celiaci risieda al Nord Italia. Il gentil sesso è maggiormente colpito dalla celiachia: sono circa 120 mila donne a soffrire della patologia, contro i 50 mila casi registrati tra gli uomini. “Grazie anche a nuove modalità di acquisizione dei dati, dal 2012 si registra un netto e costante incremento del numero di celiaci in tutte le realtà regionali e provinciali”, sottolinea il report del Ministero. Classificata come malattia sociale, la celiachia è responsabile di diversi fastidi, quali: dolori  intestinali, scarso accrescimento, vomito, diarrea, stanchezza cronica, problemi ossei, alopecia, orticaria ricorrente, disturbi della fertilità e può rappresentare anche la causa di ben più serie patologie.

Ad oggi, l’unica terapia per contrastare la celiachia è rappresentata da una dieta povera di glutine che, però, spesso non viene seguita con attenzione, specialmente nel periodo adolescenziale. La formazione e l’aggiornamento degli OSA (operatori del settore alimentare) è, a detta del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, “Uno degli strumenti più importanti per garantire un innalzamento del livello di sicurezza dei servizi della ristorazione senza glutine. E’ buona regola – conclude il Ministro – iniziare dall’educazione alimentare, senza allarmismi e senza medicalizzare la dieta, affiancata da una corretta analisi dell’etichetta”.