La ricerca medica pare aver fatto un ulteriore passo in avanti: da oggi sarà possibile definire le patologie alle quali un individuo potrebbe essere facilmente soggetto nella vita solo con un calendario alla mano.

 Si tratta di fantascienza o di un’arma in più tra le mani di specialisti e dei loro pazienti? La ricerca condotta dalla Columbia University su un campione di 1,7 milioni di soggetti in cura al “Presbyterian” nati tra il 1900 e il 2000, avrebbe messo in luce una seppur contorta correlazione tra i mesi o le stagioni di nascita e l’insorgere di alcune patologie, la maggior parte delle quali cardiache.

Secondo i dati della Columbia, i mesi autunnali ed invernali sarebbero quelli più a rischio per contrarre malattie cardiache o asmatiche. Ma tale algoritmo pare possa essere adottato anche per i soggetti affetti da Sindrome da deficit di attenzione e iperattività, malattia che pare avere il suo “picco” nel mese di novembre. Rischio ridotto quasi a zero per i soggetti nati tra maggio ed agosto, periodo nel quale non si riscontra nessuna insorgenza di patologie di alcun genere.

Possiamo davvero fidarci di tali risultati, peraltro comprovati solo su cittadini newyorkesi? E’ proprio uno degli autori della ricerca – Nicholas Tatonetti – ad invitare alla prudenza. “Questi dati potrebbero aiutare gli scienziati a scoprire nuovi fattori di rischio – premette Tatonetti – Ma il rischio legato al mese di nascita è relativamente minore se comparato a variabili più incisive come la dieta e l’attività fisica”.