Aritmia cardiaca: si sperimenta un defibrillatore più “delicato”

Il cuore pompa il sangue tramite onde  di contrazioni muscolari generate da impulsi elettrici che si propagano dagli atri ai ventricoli. Quando i ritmi elettrici del cuore subiscono uno scompenso  è possibile stabilizzarli  nuovamente applicando sul torace un forte shock elettrico, tecnologia alla base del funzionamento dei defibrillatori.

La defibrillazione standard utilizzata sin dagli anni ’50 nel caso di emergenze come l’arresto cardiaco funziona sottoponendo il paziente ad una scarica di circa 1000 volt di corrente elettrica, riportando il cuore in uno stato di riposo.

Gli effetti collaterali conseguenti all’utilizzo di tale procedura però possono talvolta essere non trascurabili ed includere danni al tessuto cardiaco provocando dolore intenso.

E’ attualmente al vaglio degli scienziati una nuova tipologia di defibrillazione al momento sperimentata solo sui cani e pubblicata oggi sulla rivista scientifica “Nature”: ristabilisce il ritmo cardiaco non più applicando un’alta intensità di corrente in un’unica soluzione, bensì una serie di cinque piccoli shock, riducendo complessivamente la quantità di elettricità somministrata dell’84%.

La ricerca è stata condotta in collaborazione da varie università tedesche e statunitensi

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