Anziani e fitness: quando muoversi allunga la vita
Lo sport allunga la vita. Praticare una qualsivoglia attività fisica intensa o moderata non solo aiuta a mantenersi in forma e giovani, ma anche longevi. E questo non vale solo per i ragazzi.
In Norvegia è stato condotto nel 2012 uno studio a dir poco rivelatore: il campione preso in esame – oltre 5mila soggetti sottoposti alla ricerca per ben 12 anni – era infatti composto da persone nate tra il 1923 e il 1932. Ai soggetti è stato chiesto di praticare qualunque genere di attività fisica da moderata ad intensa, per comprovare che muoversi allunga significativamente la vita.
I risultati dello studio, pubblicato sul “British Journal of Sport Medicine”, hanno dimostrato che praticare per sei giorni a settimana mezzora di attività fisica riduceva nell’insolito campione il tasso di mortalità del 40%: un dato non solo confortante, ma assolutamente straordinario. Ma non solo. La mortalità può essere ridotta addirittura del 56% nel caso in cui si pratichi oltre un’ora di attività fisica lieve a settimana. Maggiore è l’attività fisica, migliore è la qualità di vita negli anziani: su questo assunto tutti gli esperti sono d’accordo.
Gli esperti scandinavi della Oslo University Hospital e della Norwegian School of Sport Sciences, soddisfatti dei risultati raggiunti grazie a tale studio ammettono: ” L’attività fisica sembra avere degli effetti su molti sistemi di organi e proteggere gli individui da morte prematura anche in tarda età”. Un consiglio che dovremmo mettere in pratica anche nel Bel Paese, dove purtroppo è alto il tasso di sedentarietà tra adulti ed over 65: il 42% degli Italiani non pratica alcuna attività fisica, mentre è inattivo il 60,7% di persone al di sopra del 65esimo anno di età. Inattività e “vizi” pericolosi come fumo o alcol, o scorrette abitudini alimentari sono i veri nemici della terza età: è compito del medico di fiducia incoraggiare i propri pazienti a svolgere una quotidiana attività aerobica. “Anche ad un’età così avanzata come 73 anni è impressionante l’associazione tra attività fisica e riduzione della mortalità – specificano gli autori dello studio norvegese – i medici dovrebbero sottolineare il numero di patologie cardiovascolari e non che potrebbero essere evitate con l’attività fisica per incoraggiare gli anziani a muoversi di più”.