Allarme migrazione sanitaria, 800mila gli italiani malati di tumore costretti a spostarsi per curarsi
E’ allarme migrazione sanitaria, quasi 800mila gli italiani costretti a spostarsi dalla propria regione per curarsi dal cancro. Gli spostamenti più numerosi si fanno dal Sud verso il Nord. Preoccupa la Calabria
Sono quasi 800mila gli italiani malati di cancro che, ogni anno, si vedono costretti a lasciare la propria regione per curarsi altrove. A porre l’attenzione sul preoccupante fenomeno è l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), pronta a richiedere interventi urgenti nelle aree più problematiche. La migrazione sanitaria si muove da Sud verso Nord, la città più ambita è Milano. Regioni predilette per gli spostamenti sono il Lazio, l’Emilia Romagna, la Basilicata, la Puglia e anche la Sicilia. In particolare, a spostarsi ogni anno, per una spesa pari a 2 miliardi di euro, sono: 55mila persone dalla Campania, 52mila dalla Calabria, 33mila dalla Sicilia, 12mila dall’Abbruzzo e 10 mila dalla Sardegna. Particolarmente grave la situazione in Calabria dove, nel 2016, sono stimati 10.400 nuovi casi di tumori. Qui, tenendo in considerazione gli interventi chirurgici per le forme di tumore più importanti, la migrazione verso gli ospedali del Nord raggiunge il 37%, per un totale di 1.999 ospedalizzazione nel 2012 al di fuori del territorio regionale. In particolare, a spostarsi sono il 62% dei pazienti con tumore al polmone e il 42% delle donne affette da tumore al seno. Intervenire risulta urgente e necessario, obiettivo dell’Aiom è rappresentato dalla realizzazione della Rete Oncologia della Calabria e dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (PDTA), la cui istituzione è stata prevista da un decreto del Commissario ad acta alla sanità regionale dell’aprile 2015. La rete dovrà garantire un’offerta complessiva di 139 posti letto, di cui 57 ordinari e 82 in day Hospital.