Allarme Aids: in Italia, 4mila nuove diagnosi l’anno, malati non consapevoli e diagnosi tardive
Ogni anno, in Italia, si contano ben 4mila nuove diagnosi di Aids l’anno. Un virus in crescente espansione dunque, molto spesso ignorato da chi ne è colpito. Secondo gli esperti, il 15% di soggetti affetti da HIV non ne è consapevole. In più, una diagnosi su 2 risulta tardiva
Sono più di 800 gli specialisti riunitisi nel Congresso Internazionale della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) , appena tenutosi a Baveno. Topic dell’incontro l’Aids. Secondo quanto testimoniato dagli specialisti, in Italia, il 15% dei portatori dell’infezione HIV ignora di essere malato e una diagnosi su 2 è tardiva. Una situazione che nell’ultimo decennio non ha subito alcun tipo di variazione significativa, nonostante nel Paese si contino 4mila nuove diagnosi l’anno. Particolarmente allarmante anche il dato secondo cui la malattia si starebbe espandendo molto velocemente tra gli omosessuali maschi. Attualmente, secondo quanto stimato, sono circa 90mila le persone in terapia o in contatto con i centri specializzati. Si attesta tra i 20.000/30.000 la cifra di pazienti affetti da Aids del tutto inconsapevoli dell’infezione e dunque non in contatto con i centri preposti. Per combattere un quadro tanto rischioso e preoccupante, sorto da una diffusione sempre più accelerata del virus, è fondamentale un’efficace opera di prevenzione, derivante da una diffusa e corretta informazione sulla malattia. A tale scopo, la Simit, in collaborazione con il Ministero della Salute, è al lavoro nella stesura di linee guida che possano porre un freno allo sviluppo della malattia confermato dalle 4mila nuove diagnosi registrate ogni anno in Italia, la maggior parte delle quali relative ad uno stadio molto avanzato della patologia. A rischio soprattutto i giovani omosessuali uomini che, in caso di rapporti sessuali non protetti, hanno il 20% in più di probabilità di infettarsi rispetto ad un eterosessuale. In generale, la principale causa dell’insorgenza della malattia, è da individuare nei rapporti sessuali non protetti, responsabili dell’84.1% di casi registrati. Tra le tante tematiche affrontate nell’ambito del Congresso, particolare rilievo assume la necessità di poter estendere al maggior numero possibile di pazienti affetti da HIV-HVC, le terapia con farmaci anti HCV, grazie alla quale la mortalità per HIV/ AIDS è crollata e la qualità di vita per i soggetti affetti è migliorata. Tali medicinali però, soprattutto a causa di problematiche economiche, sono solitamente somministrati solo ai pazienti che presentano una malattia epatica in stato particolarmente avanzato. Poterli estendere a tutti, sarebbe un importante passo in avanti verso la risoluzione del problema.