Il tumore ovarico continua ad uccidere migliaia di donne, l’8 maggio al via la Giornata Mondiale

Il tumore ovarico è considerato un vero e proprio killer silenzioso. Esso, solo in Italia, colpisce in modo subdolo e violento circa 5.200 donne l’anno, uccidendone ben 3.200. Lunedì 8 maggio, al via la quinta Giornata Mondiale dedicata alla sua cura

Sono oltre 5.200 le donne italiane colpite, ogni anno, dal tumore ovarico, tanto violento da fare ben 3.200 vittime. In Italia, le donne che convivono attualmente con il cancro alle ovaie sono circa 42mila. Si tratta della malattia femminile meno conosciuta, ma anche della più violenta tanto da essere la neoplasia ginecologica con la prognosi più grave. Lunedì 8 maggio, al via la quinta Giornata Mondiale contro la malattia, promossa da 107 associazioni di 31 Paesi, al fine di sensibilizzare sul terribile male, letale non sono a livello italiano ma anche mondiale. Sono ben 250mila le donne colpite ogni anno dalla malattia e ben 140mila quelle che ne rimangano vittime. La mortalità legata al terribile tumore è tale che solo il 45% delle donne colpite sopravvive nei primi 5 anni dalla diagnosi. La pericolosità del tumore alle ovaie è legata sia al fatto che nel 75% dei casi viene diagnosticato quando è già in stadio avanzato, sia al fatto che non esistono strumenti di prevenzione. Tra le cause dell’insorgenza della neoplasia infatti, troviamo la mutazione dei geni BRCA, che si riscontra nel 15% circa delle pazienti e che ne aumenta il rischio fino al 40%. In particolare, il pericolo di sviluppare il tumore ovarico è del 39-46% con una mutazione BRCA1 e del 10-27% con una mutazione BRCA2. Nel 2015 è nata la prima ‘rete’ italiana che permette alle donne di accedere al test molecolare per i geni BRCA in modo veloce e di ottenere un risultato già in tre settimane. A supportare il nuovo servizio, il Dipartimento per la Tutela della Salute della Donna del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma e supportato da AstraZeneca. L’accesso al test sarà garantito a tutte le donne a rischio su tutto il territorio nazionale.

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