Con donne medico in ospedale, cure più efficaci, meno secondi ricoveri e rischio di morte più basso
Le donne medico sembrano gestire meglio i pazienti rispetto ai colleghi maschi e di conseguenza, le cure eseguite dal gentil sesso, avrebbero esiti migliori. A rivelarlo, una recente ricerca americana, ora al centro di un acceso dibattito
La figura della donna medico è da anni al centro di studi, osservazioni e dibattiti che, in molti casi, la vedono più scrupolosa ed attenta rispetto ai colleghi uomini, in altri, oggetto di problemi che riguardano lo stipendio e la maternità. Secondo una recente ricerca – condotta da Yusuke Tsugawa, della Harvard T. H. Chan School of Public Health di Boston e pubblicata sulla rivista JAMA Internal Medicine – le cure ospedaliere eseguite dai medici donna, a livello complessivo, sarebbero più efficaci rispetto a quelle operate dai camici bianchi maschili. Lo studio ha infatti registrato un minor rischio di morte e una riduzione dei secondi ricoveri. La differenza principale tra l’operato maschile e quello femminile, si riscontra nella maggiore attenzione da parte del medico donna nei confronti della prevenzione e in una maggiore scrupolosità nel seguire le linee guida cliniche. Nello specifico, secondo quanto emerso, il paziente gestito da una donna presenta minor rischio di morte a 30 giorni dal ricovero e un minor rischio di un secondo ricovero rispetto ad un analogo paziente seguito da internisti di sesso maschile. Oggetto dell’illuminante quanto discussa ricerca americana, sono stati oltre 1,8 milioni di ricoveri e oltre 1,2 milioni di secondi ricoveri successivi al primo, per un totale di 58.344 medici coinvolti, di cui il 32,1% donne. E’ emerso che i pazienti gestiti da internisti maschi hanno un tasso di mortalità a 30 giorni dal ricovero dell’11,49% contro l’11,07% per pazienti gestiti da donne medico. Il tasso di riammissione in ospedale è 15,57% e 15,02% se il paziente è seguito da un medico uomo o donna rispettivamente. Differenze minime ma comunque importanti sul modo di curare dei differenti sessi nell’ambito medico, poiché determinanti su un miglior esito delle cure per i pazienti. Nonostante questo, secondo numerosi altri studi, la figura della donna medico è più problematica in quanto maggiormente soggetta ad interruzioni di contratto o lavorative legati alla maternità e spesso, retribuita con uno stipendio più basso, rispetto a quello percepito dai colleghi uomini.