Stop alla sibutramina

Sembra concludersi la carriera della sibutramina, l’anoressizzante inibitore selettivo della serotonina e dell’adrenalina (SSNRI), impiegata in Europa dal 1999
L’AIFA, infatti, con la determinazione del 21 gennaio, in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, ha disposto, con decorrenza immediata, il divieto di vendita di medicinali preparati in farmacia contenenti sibutramina e di tutte le confezioni in commercio dei medicinali ECTIVA e REDUCTIL. Il provvedimento è stato disposto sulla base del parere dell’Agenzia Europea dei Medicinali che ha valutato che i rischi dei medicinali contenenti sibutramina sono maggiori dei loro benefici e ha raccomandato la sospensione dell’autorizzazione all’immissione in commercio per questi medicinali nell’Unione Europea. Si ricorda comunque che il divieto di vendita di preparazioni magistrali a base di sibutramina era già in vigore dal 2002. La decisione dell’Emea si basa sull’analisi dei dati di sicurezza relativi allo studio SCOUT che, su richiesta della stessa Agenzia europea, era stato avviato dalla ditta Abbott, titolare dell’AIC, dopo che nel 2002 erano stati segnalati eventi avversi cardiovascolari nei pazienti trattati (ipertensione e tachicardia) non tali però da rendere svantaggioso il rapporto rischio/beneficio del farmaco. Lo studio, della durata di sei anni, aveva coinvolto circa 10000 pazienti e nel corso del follow-up si è riscontrato un aumento degli eventi cardiovascolari non fatali (ictus, infarto…) rispetto al gruppo trattato con il placebo. Di qui la decisione di ritirare il farmaco in attesa del provvedimento della Commissione europea.

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