Obesità e diabete: una tassa sulle bibite zuccherate può ridurli, parola dell’Oms
Come ridurre obesità, diabete di tipo 2 e carie? Semplice, tassando le bibite zuccherate! Ad affermarlo un rapporto pubblicato dall’Oms, secondo cui un aumento del 20% del costo di questi prodotti sarebbe sufficiente a ridurne il consumo
Secondo un recente rapporto pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – Oms, per diminuire il consumo proporzionale di bibite zuccherate basterebbe un aumento di almeno il 20% del loro prezzo. Il documento – stilato sulla base dei risultati di un meeting di esperti tenutosi nel 2015 e sulle 11 revisioni di studi inerenti al tema – verte sull’efficacia degli interventi di politica fiscale finalizzati al miglioramento delle diete, elemento fondamentale nella prevenzione delle malattie non trasmissibili. Patologie e problematiche quali l’obesità, il diabete di tipo 2 o le carie, trovano radice in abitudini alimentari sbagliate e dunque anche nel consumo eccessivo di bibite zuccherate. Secondo quanto sostenuto dagli esperti, dal punto di vista nutrizionale una dieta sana ed equilibrata non necessita di alcun tipo di zuccheri aggiunti. Se si decide di consumarne – in base alla linee guida dettate dall’Organizzazione – è opportuno che il loro valore non superi il 10% del fabbisogno energetico quotidiano. Inoltre, la soglia da non valicare per trarre beneficio dal loro consumo, si attesta intorno al 5%. Il rapporto stilato dall’Oms in fatto di politica fiscale improntata al miglioramento della dieta, suggerisce inoltre che un abbassamento del 30% dei prezzi di frutta e verdura ne aumenterebbe il consumo. Per incrementare il favore da parte del pubblico nei confronti di simili iniziative, sarebbe opportuno investire i guadagni derivanti dagli aumenti delle tasse ad iniziative di salute pubblica.