Nuovi e vecchi farmaci scendono in campo contro la cefalea a grappolo, il più debilitante tra i mal di testa
La cefalea a grappolo , il più debilitante tra i mal di testa, è un disturbo spesso poco trattato. Al Congresso Europeo delle Cefalee sono state presentate nuove terapie per i pazienti affetti. Incoraggianti speranze nella lotta al disturbo, arriveranno sia dall’impiego di nuovi farmaci che dal riutilizzo di quelli che, seppur esistenti da tempo, si conoscono poco perché non commercializzati
La cefalea a grappolo è un disturbo caratterizzato da un dolore penetrante e lancinante, che si classifica tra i casi di mal di testa più debilitanti. Tale disturbo, di cui poco si conosce ma i cui effetti sono devastanti per la quotidianità di chi ne è frequentemente soggetto, si caratterizza per il ciclico ripetersi degli attacchi o ‘grappoli’ che si manifestano sempre seguendo lo stesso schema. Prevederli è difficile poiché la malattia compare all’improvviso senza particolari campanellini di allarme. I sintomi più comuni della cefalea a grappolo sono dolore lancinante all’occhio, nella zona circostante, o anche in diversi punti del volto, della testa, del collo e della spalle; un’abbondante lacrimazione; rossore e gonfiore dell’occhio; naso chiuso; pallore; sudorazione; diminuzione del diametro della pupilla e edema palpebrale. Questo tipo di disturbo, nonostante l’intensità, in oltre il 90% dei casi non viene trattato con i farmaci preventivi raccomandati. Durante il Congresso Europeo delle Cefalee – tenutosi a Glasgow in settimana – alla presenza dei più grandi esperti del settore, ha avuto luogo la presentazione di nuove terapie mirate alla risoluzione del problema. La malattia, che colpisce l’1/100 della popolazione, verrà trattata attraverso l’utilizzo di nuovi trattamenti affiancati all’impiego di farmaci già esistenti da tempo ma poco impiegati perché non registrati, in quanto di scarso interesse commerciale a causa del numero esiguo di soggetti affetti. A trovare un nuovo riutilizzo nelle pratiche cliniche, saranno gli anticorpi monoclonali, farmaci in avanzata fase di studio, che verranno applicati con lo scopo di prevenire l’emicrania e la cefalea a grappolo.