Italiani ancora perplessi sull’efficacia degli antibiotici
Sei italiani su dieci ritengono che gli antibiotici servano ad uccidere virus, ovvero poco più della metà del campione interpellato da Eurobarometer
Il report di Eurobarometer mette in luce la scarsa consapevolezza degli italiani sull’efficacia degli antibiotici, un dato non certo positivo che si aggrava ulteriormente, se si pensa che un italiano su cinque pensa che basti sentirsi meglio per decidere di non assumere più antibiotici. Il dato è venuto alla luce attraverso un sondaggio eseguito da Eurobarometer per conto della Commissione Europea. A sottolineare questo risultato è l’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) che precisa come il report contiene alcune note positive, come la diminuzione di circa il 6% nel consumo di antibiotici a livello europeo, ma allo stesso tempo evidenzia la scarsa consapevolezza relativa agli effetti derivanti dall’uso degli antimicrobici (antibiotici in particolare), soprattutto se inappropriato. Più di un terzo degli europei, secondo il sondaggio, ha assunto antibiotici nei dodici mesi precedenti l’indagine. Ma allo stesso tempo la conoscenza del meccanismo d’azione di questi farmaci rimane bassa. Poco più della metà degli europei, il 56%, non sa che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus. Per quanto riguarda l’Italia, il 43% degli intervistati ha dichiarato di aver assunto un antibiotico nel corso degli ultimi dodici mesi e nel 94% dei casi l’antibiotico è stato ottenuto “attraverso un medico” ma il 60% degli italiani pensa “gli antibiotici uccidano i virus”, mentre il 38% crede che siano “efficaci contro raffreddori e influenza”.
Il problema è dunque culturale ed è necessario fare maggiore informazione al riguardo, cosa peraltro già risaputa anche dalle istituzioni sanitarie italiane che mirano a realizzare interventi mirati e sinergici, con il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema Salute. L’appropriatezza nella prescrizione, infatti, viene influenzata da numerosi fattori e nel caso degli antibiotici si è arrivati senza dubbio ad un uso eccessivo e spesso non corrispondente alle necessità terapeutiche.