Epatite, AIDS, fertilità: ecco il Calendario della Salute 2016
Dalla A di AIDS alla F di fertilità. Numerosi sono i punti all’ordine del giorno del Calendario della Salute 2016.
Oltre 20 giornate all’anno dedicate alla prevenzione, alla conoscenza, all’educazione e alla tutela della propria salute caratterizzeranno i numerosi eventi in programma nel Calendario della Salute. La giornata di ieri è stata dedicata ai diritti dei non fumatori, spesso vittime “passive” di un vizio tanto pericoloso quanto, potenzialmente, letale. Tumori, epatite, problemi di fertilità sono posti sotto l’attenta lente d’ingrandimento del Ministero della Salute che, in particolare, sceglie di affrontare delicate problematiche riguardanti i possibili rischi di infertilità, sia femminile che maschile. “E’ importante programmare visite periodiche, per analizzare la situazione sotto il profilo riproduttivo e ormonale”, spiega Eleonora Porcu, Responsabile del Centro di Infertilità e Procreazione Medicalmente Assistita, Università di Bologna, Policlinico S.Orsola-Malpighi. Il problema è la mancanza di “cultura” per quanto riguarda le patologie andrologiche e ginecologiche che possono provocare, nel futuro, non poche difficoltà al momento della procreazione.
“Il problema dell’infertilità riguarda anche gli uomini – sottolinea il professor Pierfrancesco Bassi, Direttore della clinica urologica del Policlinico Gemelli – Attenzione alle infezioni genito-urinarie, difficili da scoprire preventivamente, sul varicocele, cioè le vene varicose del testicolo che compaiono intorno ai 15-18 anni e che poi aumentano la temperatura del testicolo stesso e inevitabilmente portano a sterilità“. Secondo l’esperto, basterebbero dei controlli dal pediatra di fiducia entro il 18esimo anno di età per prevenire o curare le patologie del varicocele.
Non solo fertilità. Nel Calendario della Salute 2016 grande attenzione viene dedicata alla prevenzione e alla conoscenza dell’annosa e pericolosa epatite, specialmente quella di tipo C. A tal proposito il professor Antonio Gasbarrini, Direttore di Gastroentelorogia del Gemelli e coordinatore dell’Alleanza per l’epatite, spiega che “E’ stato fatto un buon lavoro, ma l’attuale sistema del costo dei farmaci ha fatto sì che si trattassero solo i pazienti più gravi, 30mila, e la speranza è che si riesca a risolvere il problema degli altri 300mila malati riconosciuti per un codice di esenzione della patologia, a cui è stata data meno priorità. L’augurio è che con l’arrivo di nuovi farmaci e la riduzione dei prezzi degli attuali, dopo aver trattato i pazienti più gravi, si riesca a trattare quelli che lo sono meno”.