Intestino irritabile: sintomi e cibi consigliati
Una fastidiosa patologia, che provoca numerosi e disagevoli sintomi. Come si può tenere a bada la sindrome dell’intestino irritabile?
Meteorismo, gonfiore e dolore addominale, alternanza di stipsi e diarrea e debolezza sono solo alcuni dei principali sintomi legati alla sindrome dell’intestino irritabile, spesso spia di intolleranze alimentari o di ben più serie patologie. La chiave per stare meglio immediatamente è la dieta: i medici consigliano di eliminare dalla propria dieta, per un determinato periodo di tempo i cibi “Fodmap”, sigla che indica gli alimenti “Fermentable Oligo-saccharides, Disaccharides, Mono-saccharides and Polyols”: si tratta di quegli prodotti contenenti oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli, dall’alto “potere” fermentativo.Gli esperti consigliano di tenere lontani dal proprio intestino, per un periodo di tempo di almeno 3 settimane, i seguenti alimenti: mango, anguria, susine, pesche, mele, pere, nashi, pistacchi, anacardi, cipolla, aglio, porri, asparagi, barbabietola, cavolo verza, mais dolce, sedano, yogurt, formaggi “morbidi”, gelato, crema pasticcera, legumi, cereali come segale, grano, quindi pane, pasta e biscotti.
Numerose sono le rinunce alimentari alle quali un paziente affetto da sindrome dell’intestino irritabile è costretto a sottoporsi. Esistono, però, anche degli alimenti salva-intestino, quali: banana, arancia, mandarino, uva, melone, semi di zucca, mandorle (massimo 10 pezzi), zucchine, lattuga, pomodoro, cetrioli, carote, erba cipollina, fagiolini, carne, pesce, pollo, tofu, formaggi a pasta dura e prodotti caseari senza lattosio, avena riso, quinoa, prodotti senza glutine.