Il mondo dei celiaci: ecco le ultime novità
Il mondo dei celiaci è davvero vasto. E non parliamo solo dei cibi che, ora, possiamo trovare facilmente in commercio. Le persone che hanno questo “disturbo” sono in costante aumento. Ecco le ultime novità a riguardo.
Secondo i dati sull’intolleranza, presentati dal ministero della Salute Beatrice Lorenzin al Parlamento italiano, risultano già 164mila i pazienti “conclamati”, quasi 16mila in più rispetto all’anno precedente. Il 46% dei celiaci vivono al nord, il 22% al centro, il 19% al sud e il 13% nelle isole. Quasi inevitabilmente, la Regione con il maggior numero di celiaci risulta essere la Lombardia, seguita da Lazio e Campania.
Insomma, dati allarmanti. Ma chi sono i celiaci? Si tratta di persone che risultano essere, dopo approfonditi accertamenti, intolleranti al glutine. Fortunatamente, in commercio adesso è possibile trovare prodotti senza glutine in grado di soddisfare il palato, e anche le reali esigenze fisiche.
Di contro, però, i celiaci possono tranquillamente mangiare cereali quali il mais, il riso, il sorgo e il miglio, e la quinoa. Non solo: possono anche assaporare il gusto della carne, del pesce, delle uova, dei tuberi, della frutta, della verdura, degli ortaggi e dei legumi.
Nel corso del tempo, però, questa reale esigenza si è trasformata in moda, seguita soprattutto da molti vip: la dieta gluten-free, per molti, significa perdere peso senza troppi sacrifici. Ma è realmente così?
La risposta arriva direttamente da Umberto Volta, docente di medicina interna all’università di Bologna: “I prodotti gluten free assunti da soggetti sani non fanno dimagrire e possono mascherare un potenziale sviluppo della malattia. L’eventuale riduzione del peso corporeo è da ricondurre a una quasi totale estromissione dei cereali dalla dieta. Ma i prodotti resi privi di glutine non sono ipocalorici: tutt’altro. Spesso, per renderli più appetitosi, sono addizionati con oli vegetali polinsaturi: di palma, di cocco, di colza. I celiaci dovrebbero leggere con attenzione le etichette ed evitare gli alimenti con un contenuto di grassi superiore al 20-30%”.