Sesso con amici?
A differenza dalle altre forme di sesso occasionale, tra gli amici di sesso c’è un legame affettivo, con i suoi pro e contro. I legami stretti fanno paura. Infatti, secondo una recente ricerca dell’Istituto di Ortofonologia (IdO) su affettività e sessualità, per 7 giovani su 10 è meglio parlare di “amici di sesso” piuttosto che di amore. Spiegano gli esperti dell’Ido che, come nel sexting, neologismo utilizzato per indicare l’invio di messaggi e immagini a sfondo sessuale, anche nella ricerca del trombamico, o amico di letto, l’adolescente si trova alle prese con il desiderio di sperimentare ed esplorare la propria sessualità emergente evitando d’incontrare in modo decisivo la realtà delle proprie emozioni e dei propri sentimenti. Ma è possibile vivere una relazione senza scottarsi? Quali insidie può nascondere una scelta del genere? Nel sexting, ad esempio, dicono i ricercatori, diventa importante far notare ai più giovani che una foto una volta inviata non può essere più gestita né recuperata. Le foto, se anche condivise con una persona di fiducia, si possono diffondere in modo incontrollabile, passando dal gruppo di amici all’intera scuola e se postate sul web diventano potenzialmente visibili in tutto il mondo. Riguardo al sesso tra amici poi, il problema è dietro l’angolo se non c’è corrispondenza tra i bisogni di entrambi, poiché nel tempo malumori o gelosie potrebbero compromettere l’amicizia o comunque la serenità. Deve essere, quindi, una scelta alla pari ma, l’equilibrio è precario perchè è molto difficile tenere separata la sfera sessuale da quella sentimentale. L’amicizia di sesso può finire, o perchè uno dei due trova un’altra storia spesso più accattivante, oppure perchè, in alcuni casi, si trasforma in un vero rapporto sentimentale che potrà essere reso pubblico. Tuttavia, il vero rischio di queste modalità relazionali, sottolineano gli esperti, è che la parte più emotiva e affettiva dei rapporti possa passare in secondo piano senza essere sufficientemente ascoltata e compresa.
Fonte: www.quotidianosanità.it