Il rischio di leucemia raddoppia per chi abita vicino alle centrali nucleari
Sono molto significativi da un punto di vista statistico i risultati di una ricerca condotta presso l’Inserm, l’Istituto nazionale di sanità e ricerca medica francese, coordinata dalla dott.ssa Jacqueline Clavel del dipartimento di Epidemiologia: l’incidenza di casi di leucemia infantile è maggiore nelle zone vicine alle centrali nucleari. In particolare è stato riscontrato che tra il 2002 e il 2007 nelle aree abitate nel raggio di 5 Km da 19 diversi siti nucleari francesi la percentuale di bambini di età inferiore ai 15 anni che si sonno ammalati di leucemia è più del doppio del normale. Un co-autore del lavoro di ricerca, Dominique Laurier, responsabile del reparto di Epidemiologia dell’Istituto di radioprotezione e sicurezza nucleare, precisa che un precedente studio relativo al periodo fra il 1990 e il 2001 non aveva mostrato differenze rispetto alla media nazionale, mentre questa volta “si tratta di un risultato verificato e statisticamente significativo, oltre che sorprendente”. Ancora però non si può parlare di prove, sono necessari studi più approfonditi, come suggerisce il dott. Laurier, e poi si potrà giungere a conclusioni definitive. Intanto anche i risultati di un’altra ricerca condotta in Germania ha rivelato sul lungo periodo un’incidenza doppia dei casi di leucemia sui bambini con meno di cinque anni che abitavano vicino a centrali nucleari tedesche.