Sei Regioni cercano di evitare il Ticket per le visite specialistiche
Nessuno lo vorrebbe; tuttavia c’è chi attende per avere un quadro più dettagliato della situazione finanziaria, mentre c’è anche chi già l’aveva introdotto come le regioni sottoposte a piano di rientro Abruzzo, Calabria, Campania e Lazio.
Lombardia e Sicilia pur avendo accettato la nuova disposizione dichiarano l’intento di abolirlo nel prossimo futuro, previa verifica della possibilità di copertura dei mancati introiti, mentre Piemonte, Molise, Marche e province autonome di Trento e Bolzano sono in queste ore al lavoro controllando i rispettivi bilanci per verificare la possibilità di evitare questo ulteriore salasso.
Un chiaro “no” al nuovo ticket arriva invece dal Veneto, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, dall’Umbria, dalla Valle D’Aosta e dalla Sardegna, che in ogni caso saranno comunque obbligate ad effettuare interventi alternativi al fine di reperire le risorse necessarie a coprire la spesa.
Liguria e Puglia, loro malgrado non hanno alternative; Il presidente della Regione Puglia Vendola parla di una tassa “dal carattere profondamente iniquo” che rischia di “colpire in modo irreparabile l’Italia dei ceti medio bassi”, mentre l’assessore alla Sanità della regione Liguria vede le nuove direttive come contro producenti per la sanità pubblica in quanto ci saranno “meno risorse perché i cittadini si rivolgeranno molto di più al privato”.