Diabete in crescita a livello globale: allarme dagli esperti
E’ destinato a diventare una vera e propria spina nel fianco per i sistemi sanitari di tutto il mondo. Il Diabete, stato patologico caratterizzato da eccessivi livelli di glucosio nel sangue con notevoli rischi di insufficienza renale, cecità, infarto, ha più che raddoppiato il proprio livello di incidenza sulla popolazione mondiale: si è passati da circa 153 milioni di casi nel 1980 a 347 milioni nel 2008.
L’Oceania detiene il poco confortevole primato di continente i cui abitanti presentano i più alti livelli di glicemia a digiuno (FPG, Fasting Plasma Glucose) nonché la più alta percentuale di soggetti colpiti dalla patologia, una media del 15·5% per gli uomini e del 15·9% per le donne tra le varie aree geografiche del continente.
Alti livelli di glicemia a digiuno sono inoltre stati rilevati in Asia meridionale e centrale, America latina, Africa settentrionale e medio oriente. Tra i paesi sviluppati il maggiore incremento del tasso glicemico nell’arco dei tre decenni in esame si è avuto in Nord-America, mentre il più basso in Europa occidentale.
I presenti dati sono tratti da uno studio pubblicato in anteprima on-line dell’ultimo numero della rivista inglese “The Lancet” effettuato in collaborazione da varie istituzioni universitarie, tra cui la Harvard School of Public Health di Boston e l’Imperial College di Londra, con l’ausilio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
L’evidenza più preoccupante di tale studio è data dal fatto che, nonostante gli sforzi in termini di ricerca cura e prevenzione a livello globale, in trent’anni l’incidenza del diabete in ogni nazione del mondo se non è aumentata, è rimasta costante.